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Palidoro: per ora nessun depotenziamento del Presidio Sanitario

Protocollata mozione per evitare lo smantellamento dei servizi sanitari nel nord del Comune


Dopo gli allarmi lanciati da Massimo Butani, presidente dell’associazione Crescere Insieme e da Paolo Sbraccia, presidente del Comitato di Palidoro, su un possibile depotenziamento del presidio di Palidoro il capogruppo della lista Noi Insieme, Roberto Severini, ha avuto un colloquio con la dottoressa Laura Barozzi, direttore del distretto sanitario del comune di Fiumicino.
 
“Il depotenziamento del presidio sanitario di Palidoro non è imminente – ha spiegato Severini – ma questo non significa che i tagli imposti dai piani di rientro sanitario non possano in un futuro prossimo prenderne in esame il sacrificio. La situazione va monitorata con attenzione e affrontata di petto ora, senza attendere l’ultimo momento. È necessario che l’amministrazione, con il beneplacito del sindaco che sulla sanità ha sempre combattuto in maniera concreta, attraverso una mozione che presenterò in questi giorni, si faccia ente richiedente di un tavolo tecnico il quale riunisca l’Asl Roma D, l’Ares 118, la Regione Lazio e tutte quelle associazioni e comitati cittadini che su questo tema sono sempre stati sensibili per evitare uno smantellamento dei presidi nel nord del Comune. E trovare soluzioni intelligente per continuare a garantire un servizio prioritario”.
 
“Il potenziamento del servizio di pediatria ad Aranova, la ristrutturazione dell’ex presidio di Palidoro e la sua conversione in centro Alzheimer, la realizzazione di postazioni Ares 118 nelle varie località del nord del comune, la questione dei nuclei di cure primarie, continuano a essere interventi fondamentali per un territorio cresciuto in maniera importante negli ultimi anni, con un trend in costante aumento – ribadisce Severini – alla luce di questo è ormai prioritario attuare un piano per la ridistribuzione delle risorse che vada a tamponare le urgenze. Un percorso doloroso che ci porterà ad affrontare scelte coraggiose ma ormai non più prorogabile. Il nord del Comune, continua a essere slegato dai principali network sanitari. Il Bambin Gesù non può più reggere il peso di un pronto soccorso che viene costantemente preso d’assalto, e la chiusura alle 20 non garantisce quella continuità di intervento che invece sarebbe fondamentale per soccorrere in tempo infartuati e malati gravi. O, visto che si tratta di un ospedale pediatrico, i bambini. In un periodo di forte crisi vanno fatte delle scelte intelligenti destinando fondi e profondendo energie al potenziamento di strutture che possano realmente salvare vite umane. In tutto questo è necessario – conclude Roberto Severini – che la politica faccia finalmente uno scatto d’orgoglio e cambi atteggiamento. Fino a oggi l’ingerenza partitica ha fatto solo danni. È ora che si cambi marcia”.
 
 
 
 

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