Fai, Flai, Uila Pesca: “Siamo al fianco dei lavoratori della pesca, troppo spesso dimenticati dalle istituzioni”
di Dario Nottola
Il Porto di Fiumicino è il luogo nel Lazio scelto questa mattina, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale nelle marinerie italiane, per ribadire il “no al Piano d’azione UE che impone una serie di misure dirompenti per l’assetto del settore”.
Recenti decisioni UE, secondo le rappresentanze, che limiterebbero la pesca a strascico con un forte impatto negativo su economia del comparto e su posti di lavoro. Sulla banchina del molo sud, a ridosso della passerella pedonale sul canale navigabile, si sono radunate alcune decine di pescatori, in rappresentanza delle marinerie di Fiumicino, Civitavecchia, Terracina, Anzio. Sulla banchina e su alcuni pescherecci striscioni di protesta e bandiere sindacali.
L’iniziativa è stata promossa congiuntamente dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca.
“Il settore della pesca, già fortemente provato da enormi difficoltà, è interessato negli ultimi mesi da quanto contenuto nelle misure della Commissione Europea per la tutela dei nostri mari e delle risorse in esse contenute – spiega la Flai Cgil Roma e Lazio – Il Piano d’azione per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente trova come unica soluzione impedire ai pescatori di lavorare. Per questo oggi Fai, Flai, Uila Pesca sono in piazza insieme alle associazioni professionali del settore, per chiedere l’intervento del Ministro in sede europea. Come Flai Cgil Roma e Lazio sottolineiamo l’importanza di questo appuntamento e siamo al fianco dei lavoratori della pesca, troppo spesso dimenticati dalle istituzioni”.