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Porto Commerciale: l’Udc chiede garanzie

Caroccia:”è necessario che prima della progettazione dell’approdo vengano bilanciate anche le esigenze dei cittadini e del territorio”

“La progettazione del porto commerciale non può che essere una nota positiva in un’estate segnata dai capricci del Pdl, nel quale gli interessi della città sono finiti ancora una volta in secondo piano. Bisogna però annotare ancora come sulle grandi opere che cambieranno radicalmente la fisionomia del nostro Comune, per l’ennesima volta l’intero consiglio comunale sia stato scavalcato e informato dal sindaco tramite stampa e non nelle commissioni preposte o ancor meglio nei consigli comunali”. Lo afferma il capogruppo dell’Udc, Angelo Caroccia.
“Il porto commerciale è una mano santa – sostiene l’esponente centrista – una infrastruttura capace di dare nuovo slancio all’economia comunale, mettere in sicurezza il Porto Canale e dare certezze a un comparto importante come la pesca. È necessario però che prima della progettazione dell’approdo vengano bilanciate anche le esigenze dei cittadini e del territorio. Con il porto turistico si sono commessi molti errori e ripeterli sarebbe mortale. Sarà necessario in primis rivedere una viabilità insufficiente alle esigenze di un importane approdo commerciale e crocieristico come quello che si tenta di realizzare nel nostro Comune. Porre in essere un serio progetto di mobilità, anche su rotaia. Non abbassare la guardia su una problematica, l’erosione della costa, che colpisce indistintamente tutte le località di Fiumicino. Con i lavori del porto turistico, questo fenomeno si è acuito. Sarà lo stesso con il porto commerciale. Per questo è improrogabile stornare dai 187 milioni da stanziare per il porto commerciale, almeno dieci milioni per il ripascimento di Focene e Fregene che più di altre risentiranno della presenza di questa nuova infrastruttura. Infine i nostri giovani dovrà avere ampie garanzie occupazionali, cosa che non è avvenuta per l’aeroporto e il porto turistico”.
“L’Udc – continua Caroccia – non è contraria all’innovazione e guarda al futuro con molta attenzione. Ma questo futuro deve essere sostenibile per la città. Non possiamo più tollerare che chiunque faccia il bello e il cattivo tempo, arricchendosi e sfruttando il nostro territorio, lasciando a Fiumicino e ai suoi cittadini soltanto le briciole, quando va bene”.
 
 
 

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