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Porto della Concordia: la Save Group replica alle dichiarazioni di Acqua Marcia

“Per la realizzazione del Porto Turistico di Fiumicino, siamo diventati il capro espiatorio di tutte le difficoltà tecniche ed economiche dei committenti”

“Inesattezze e distorsione della realtà, questi gli unici contenuti proposti dal gruppo Acqua Marcia – hanno dichiarato, in un comunicato stampa, i responsabili della Save Group – attraverso la conpartecipata società concessionaria I.P., e le interamente controllate Acquatirrena, Peschiera Edilizia, Sielt Immobiliare, per chiarire la situazione del costruendo porto di Fiumicino”.
“Anche l’ultimo comunicato stampa – proseguono – è fondato su dati capziosi volti unicamente a fare di Save Group, il capro espiatorio di tutte le difficoltà tecniche ed economiche dei committenti, senza riferire mai i veri dati, gli unici che contano, in merito alla problematica dei mancati pagamenti. Oggi l’ammontare delle fatture prodotte dai fornitori, tutti inclusi anche quelli che per indole non protestano ma vertono in notevoli difficoltà, mai considerati però da Acqua Marcia, supera i 16.000.000 euro, il pagamento effettuato a Save Group, subappaltatrice della subappaltatrice Sielt, non appaltatore come riportato, e di 9.844.000 euro”.
“Ancora una volta nascondendo la realtà si penalizza il territorio e l’immagine di chi realmente ha lavorato all’interno del porto – ribadiscono –  Acqua Marcia, Sielt è la stessa cosa, pagando solo alcuni fornitori di materiale mediante 10 quote mensili di 150.000 euro, questo l’accordo raggiunto dopo le ‘reprimenti’ trattative, ha evitato il pagamento di oltre 6.000.000 euro a Save Group, e recedendo il contratto con la stessa, trovato la scusa per non proseguire con i lavori. ed aumentare la conseguente esposizione finanziaria”.
“L’unica verità – conclude il comunicato stampa della Save Group – è che un’opera importantissima per il territorio prima e per chi vi ha lavorato effettivamente poi, con un costo di costruzione dichiarato di 400 mln di euro, ad oggi, 15 mesi dalla posa della prima pietra, è completamente ferma perchè mancano 6 mln di euro all’appello”.

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