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Porto Turistico: il Molo Traiano è affidabile

L’azienda Acqua Marcia risponde alle accuse:”Rispettate le prescrizioni del progetto definitivo”


“L’opera principale realizzata per il Porto Turistico di Fiumicino, ossia il Molo Traiano, e’ sicuramente affidabile, l’opera ha tutti i necessari margini di sicurezza previsti dalla normativa ed e’ stata costruita rispettando sostanzialmente le prescrizioni del progetto definitivo”. E’ quanto afferma il consulente tecnico di parte, Giuseppe Scarpelli, incaricato dal gruppo Acqua Pia Antica Marcia di redigere una perizia sullo stato dei lavori del porto turistico di Fiumicino, sequestrato oggi nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza secondo cui le prime opere realizzate presenterebbero carenze strutturali così gravi da far temere per la stabilità e la sicurezza.
In una relazione sull’opera, scritta nell’ambito di una controversia civile presso il Tribunale Civile di Civitavecchia e consegnata lo scorso 8 ottobre, Scarpelli contesta le risultanze a cui è arrivato il consulente tecnico d’ufficio nella relazione preliminare e integrativa. “Il progetto esecutivo del Molo Traiano è sicuramente affidabile – scrive Scarpelli – l’opera presenta tutti i necessari margini di sicurezza prescritti dalla normativa vigente in condizioni statiche e sismiche, anche assumendo come vita nominale dell’opera il valore di 100 anni come vorrebbe il Ctu per similitudine con la durata di 90 anni della concessione”.
“L’opera – aggiunge il consulente tecnico di parte – è stata costruita rispettando sostanzialmente le prescrizioni del progetto definitivo, risultando a questo conforme nelle sue caratteristiche geometriche generali, nella qualità dei materiali posti in opera, nelle sue caratteristiche funzionali”.
Per Scarpelli “l’eliminazione dello scanno di imbasamento previsto nel progetto definitivo e la posa in opera di un geotessuto di separazione sul fondale costituiscono modifiche costruttive che non hanno alcuna influenza sulla stabilità e sulla sicurezza dell’opera, nè a breve nè a lungo termine, anzi ottimizzano la soluzione tecnica adottata perchè tendono a ridurre i cedimenti e a minimizzare la dispersione del materiale presente sul fondale”.
“Le misure disponibili indicano che dalla sospensione dei lavori di ottobre 2010 a oggi – rileva il consulente di parte – i cedimenti della scogliera sono uniformi per tutto il molo e contenuti in circa 20 cm; le misure sembrano indicare una tendenza al rallentamento del cedimento nel tempo, con l’attuale velocità di assestamento, 10 cm per anno, che è circa un quarto di quella rilevabile all’epoca della sospensione dei lavori”. “L’opera realizzata presenta alcuni importanti difetti costruttivi puntualmente evidenziati dalla Direzione Lavori, ben noti ad Acquatirrena che ha sempre agito attivamente per imporre all’impresa il rifacimento delle parti di opera non conformi al progetto fino a imporre la sospensione dei lavori e la rescissione del contratto con l’impresa costruttrice – sottolinea – tali difetti sono oggi riparabili facilmente e sono per lo piu’ conseguenti alla cattiva esecuzione di alcuni tratti della berma al piede della mantellata in tetrapodi, ma anche al naturale assestamento di parti della mantellata, inevitabile, visto che non è mai stata ultimata”.
Per il consulente tecnico di parte, secondo il quale “La stabilità del molo è oggi dimostrata, sia a breve sia a lungo termine ed in condizioni sismiche”, anche la contabilita’ dei lavori è stata “Correttamente eseguita”. Si e’ utilizzato il “metodo ‘a corpo’ coerentemente con quanto stabilito dal codice degli appalti dove si obbliga le stazioni appaltanti a stipulare contratti a corpo per importi superiori a 500.000 euro”, conclude Scarpelli.
 
 
 
 

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