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Regione, approvata legge anti-violenza sulle donne

Califano: “Ringrazio il Presidente Nicola Zingaretti, che ha posto fine a un periodo di lassismo regionale sul tema”


La Regione Lazio ha approvato le legge che prevede il potenziamento dei servizi per le donne vittime di violenza, la creazione di una cabina di regia e l’istituzione di un osservatorio regionale per il monitoraggio e l’analisi dei dati. L’annuncio è arrivato dal presidente Zingaretti.

“L’approvazione della legge regionale per il contrasto della violenza contro le donne è un altro passo fondamentale verso quella ‘pari dignità’ che dovrebbe essere il faro di ogni amministrazione – ha dichiarato il Presidente del Partito Democratico della Provincia di Roma, Michela Califano – per questo ringrazio il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha posto fine a un periodo di lassismo regionale sul tema. E con lui la giunta regionale, il primo firmatario della legge Simone Lupi (Pd) e tutta la maggioranza che ha votato compatta”.
 
“I vari strumenti per il contrasto delle violenze, che sono stati approvati con la nuova legge (dalla cabina di coordinamento, all’osservatorio regionale, alla possibilità di cedere il comodato d’uso gratuito gli immobili regionali per i centro antiviolenza, il budget di un milione di euro per interventi concreti, le campagne di sensibilizzazione e il potenziamento della sicurezza) sono un passo concreto per combattere questo annoso problema – ha affermato Califano – tra tutti questi voglio però sottolinearne uno: la facoltà di costituirsi parte civile nei processi per reati di violenza su donne o minori. Possibilità che il Comune di Fiumicino, del quale faccio parte, si è già dotato”.
 
“I dati diramati più volte dai vari organismi internazionali e nazionali sono allarmanti – denuncia Califano – ed è proprio dalla sensibilizzazione, dalla sicurezza, da interventi concreti come quelli che emergono grazie all’approvazione di questa legge e dei giusti strumenti in mano agli enti istituzionali che si può iniziare a combattere questo crimine vergognoso. Dispiace che dall’aula non sia arrivata l’unanimità e che invece il Movimento 5 Stelle abbia votato contrariamente alla legge e che Olimpia Tarzia, fautrice di quella infausta legge che porta il suo nome, abbia preferito astenersi, ferendo ancora una volta la dignità delle donne”.
 
 
 
 

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