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Rischio idrogeologico, a fine maggio la presentazione del primo rapporto Roma capitale

Nell’area urbana e fino alla foce di Fiumicino è stato calcolato un fabbisogno di 871 milioni di euro per 155 opere


di Dario Nottola
 
A fine maggio si svolgeranno, a Roma, gli Stati Generali del Tevere, dalla Romagna a Fiumicino. Lo ha annunciato Erasmo D’Angelis segretario dell’Autorità di distretto idrografico dell’Italia centrale durante la presentazione del primo rapporto Roma capitale sui rischi idrogeologici della città.
 
“Faremo gli Stati Generali del Tevere, dalla Romagna a Fiumicino – ha spiegato D’Angelis – i dati danno la cifra dell’enorme rischio per 250mila romani, un rischio come in nessun’altra parte d’Europa e che deriva da troppi anni di mancata attenzione. Tutti abbiamo l’obbligo di rimboccarci le maniche per far uscire Roma da questa situazione. È un appello a tutti perché possiamo uscirci in 10 anni”.
 
Insieme con il primo rapporto sui rischi idrogeologici a Roma Italiasicura, l’Autorità di distretto per il dissesto idrogeologico e la Regione Lazio hanno individuato e pianificato le opere necessarie per ridurre lo stato di pericolo. In 10 anni serviranno un miliardo e 40 milioni e sono al momento disponibili solo i primi 104 milioni. Gli interventi più importanti, per Roma a livello finanziario riguardano la messa in sicurezza idraulica del territorio di Piana del Sole (Municipio XII) per un costo di 56,6 milioni, due interventi di manutenzione straordinaria del corpo arginale del Tevere da 36,7 milioni per un totale di 73,4 milioni, interventi nel tratto fluviale compreso tra Ponte Marconi e la foce per 33,6 milioni, interventi sul Fosso di Vallerano a protezione della zona urbana del Torrino per 21,5 milioni, due opere di realizzazione delle casse di espansione del Fosso di Tor Sapienza da 20,3 milioni ciascuna. Per il complesso degli interventi di prevenzione strutturale nell’area urbana e fino alla foce di Fiumicino è stato calcolato un fabbisogno di 871 milioni per 155 opere: 783 mln per 127 opere di contrasto al rischio alluvione e 86 mln per 28 opere per mettere in sicurezza diverse aree cittadine dal pericolo frane. A ciò si aggiungono 15 mln all’anno per la gestione ordinaria delle vie d’acqua e 4 mln all’anno per le verifiche e interventi preventivi sulle voragini.
 
 

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