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“Ritorno alla Terra dei Padri” approda a Fiumicino il Klizia, con a bordo quattro uomini

D’Intino: “Come Amministrazione speriamo in nuove iniziative che concorrano a saldare l’amicizia creatasi tra le due città”


di Alessandra Zauli
 
Approda a Fiumicino il “Klizia” piccola imbarcazione a vela e motore con a bordo quattro uomini (3 più uno esperto di logistica) che sta ripercorrendo quello che fu il cosiddetto “viaggio della speranza” che portò in salvo gli esuli Giuliano Dalmati fino a farli approdare in Sardegna. Si stabilirono a Fertilia (frazione del comune di Alghero).
 
L’idea è quella di ripercorrere a ritroso il viaggio che gli esuli fecero per raggiungere la Sardegna, fuggendo dall’Istria e dalla Dalmazia. Ma, come tengono a sottolineare, un viaggio, non di dolore, ma di condivisione, di speranza, di voglia di rinascita.
 
Fertilia è una città di fondazione fascista, ma mai completata perché l’ultima città di fondazione dell’epoca. Allo scoppio della guerra vennero interrotti i lavori e rimase deserta, senza tetti, con mura perimetrali incomplete, senz’acqua, senza fogne. Alla fine della guerra quando si cercarono luoghi dover poter ospitare gli esuli, l’esistenza di questa città venne segnalata da un parlamentare sardo, già membro della Costituente a De Gasperi che convocò il Vescovo di Pola per informarlo.
 
A quel punto il Vescovo inviò un sacerdote a visitare la zona. Il sacerdote ne rimase talmente affascinato che contattò gli esuli sparsi nei 109 campi profughi per l’Italia che arrivarono a Fertilia per ricostituire la nuova Pola.
 
Fertilia avrà la caratteristica di essere l’unico paesino abitato, esclusivamente da profughi Giuliano Dalmati, per almeno 15 anni fino al 1960. La riforma agraria sarda favorì l’arrivo di altri abitanti, e Fertilia confermò per sempre di essere “Melting Pot”, un amalgama eterogenea di gruppi, individui e religioni, molto diversificati tra loro per ceto, condizione, appartenenza etnica, che convivono entro la stessa area territoriale geografica e politica.
 
Infatti, la popolazione di Fertilia, oltre agli esuli Giuliano Dalmati, ai Sardi, ai Ferraresi, e gli Algheresi (maggior parte di origine Catalana), a partire dagli anni 60 poté annoverare tra i propri cittadini i rimpatriati dalle colonie della Libia, Eritrea, Etiopia, Corsica, Romania, Isola di Rodi. Tutti loro hanno contribuito a rendere Fertilia unica, città simbolo dell’integrazione fondata sul rispetto dei valori, sul lavoro e sulla fatica. Insieme hanno bonificato il territorio, costruito la città, ed hanno continuato a vivere e lavorare lì dove sono cresciuti, in seguito, i loro figli ed i loro nipoti.
 
Fa parte dell’equipaggio del “Klizia”, approdato a Fiumicino, il sig. Giulio, classe 1938, che lasciò Pola ad 8 anni, una delle prime famiglie a raggiungere Fertilia. Il viaggio che si sta ripercorrendo è quello che vide impegnati 13 pescherecci, con sopra 53 famiglie, viaggio dell’anno successivo rispetto a quello del sig. Giulio, che portò gli esuli a Fertilia. Lì è stato aperto anche un museo dove sono custoditi i cimeli di questi uomini costretti a lasciare il proprio paese a causa delle persecuzioni.
 
“Raccontare questa storia e farla conoscere è importante – sottolinea l’Assessore Vincenzo D’Intino delega al Bilancio, tributi, programmazione economica e finanziaria, informatizzazione e innovazione tecnologica, aziende partecipate, pubblicità – Anche il territorio di Fiumicino è stato bonificato da persone venute principalmente dal Veneto e dall’Emilia Romagna. Raccontare la storia di uomini che hanno dovuto lasciare il proprio paese a causa delle persecuzioni, è sempre attuale. È doveroso far conoscere la storia degli esuli della colonia Giuliano Dalmata, che si sono trasferiti in Sardegna, dopo un lungo e difficoltoso viaggio. Questa vicenda pone l’attenzione e narra di un dramma purtroppo ancora poco studiato, affrontato e ricordato. Accende la luce sull’esodo Istriano Dalmata. Come Amministrazione – conclude l’Assessore Vincenzo D’Intino – siamo stati onorati di aver ospitato nel nostro porto il Klizia e speriamo in nuove iniziative che concorrano a saldare l’amicizia creatasi tra le due città”.
 
 
 

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