“Abbiamo deciso di fare la nostra parte per lanciare un messaggio e risollevare la dignità di una zona tra le più belle del nostro litorale”
di Dario Nottola
Tanta plastica, ingombranti, copertoni, materassi, materiale per le scarpe; ed ancora materiale edile in gran quantità, scarpe e giocattoli per bambini, tra cui bici e tricicli.
Oltre una tonnellata di rifiuti è stata raccolta nell’area del vecchio Faro di Fiumicino, alla foce del Tevere, da una cinquantina di giovani dell’organizzazione di volontariato “Ostia Clean-Up” e del “Collettivo No Porto” di Fiumicino.
Una mobilitazione per l’evento “River Clean Up”, l’iniziativa nazionale promossa dalla rete di Clean-Up Italia che ha visto la pulizia volontaria di diversi fiumi in tutta Italia, e che a Roma e Fiumicino ha visto, rispettivamente, due appuntamenti sul Tevere. La giornata di pulizia si è svolta nell’area del vecchio faro di Fiumicino, area rimasta abbandonata dal 2013 dopo lo stop alla costruzione del “Porto della Concordia”.
“L’intero perimetro è soggetto a un grosso scarico di rifiuti, detriti e scorie sulle coste – affermano i volontari di Ostia Clean Uo – Noi, con i ragazzi di No Porto e tutti i volontari, giunti anche da S. Severa, che hanno deciso spontaneamente di aderire all’iniziativa, abbiamo deciso di contribuire a restituire valore al territorio e migliorarne le condizioni, ma anche di richiamare l’attenzione delle autorità sulle responsabilità ambientali di questa particolare zona soggetta a degrado. La nostra Organizzazione si impegna quotidianamente alla sensibilizzazione ambientale, con l’obiettivo di rendere i cittadini più coscienti e rispettosi dell’ambiente in cui vivono. I ragazzi di Bilancione ci hanno raccontato la storia di questa meravigliosa area: abbiamo quindi deciso di fare la nostra parte per lanciare un messaggio e risollevare la dignità della zona del vecchio faro. C’è ancora molto, moltissimo da fare. Speriamo possa rappresentare l’inizio di una riqualificazione e valorizzazione di una delle più belle aree del nostro litorale“.