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Roma, il Vescovo Gianrico Ruzza alle esequie del duca Sforza Cesarini

“Desidero esprimere l’affetto della diocesi di Porto-Santa Rufina per la bella persona di Ascanio”


“Abbiamo apprezzato la luminosità, la ricchezza e l’intensità della fede di Ascanio. Ed oggi questa sua consapevolezza si è trasformata nella concretezza della Pasqua di Gesù, il vivente”.
 
Con queste parole il vescovo Gianrico Ruzza ha salutato la famiglia e gli amici radunati questo pomeriggio nella chiesa di Santa Maria in Valicella a Roma per le esequie del duca Sforza Cesarini, mancato martedì scorso.
 
Negli anni il duca Ascanio ha custodito con passione i resti dell’antico porto di Traiano, che comprende il bacino esagonale, sua dimora del cuore a Fiumicino. Un luogo prezioso per la memoria della diocesi nata tra i moli dello scalo imperiale nei primi secoli del cristianesimo”.
 
Desidero esprimere l’affetto della diocesi di Porto-Santa Rufina per la bella persona di Ascanio e gratitudine per il suo apporto nella vita della parrocchia di Porto e della nostra Chiesa”, ha aggiunto il pastore che ha ricordato il grande amore riservato dal duca alla storia e alla tradizione.
 
“Una fede quella del duca – prosegue – caratterizzata dalla presenza alla Messa domenicale e dalla partecipazione ad altri momenti ecclesiali nei quali ha manifestato un’attenzione constante alla vocazione vera che è la cittadinanza del cielo. Ciò che abbatte il dolore è la certezza della risurrezione e con questa nostra celebrazione accompagniamo Ascanio con la preghiera nel posto che merita, dove troverà riposo ai desideri e alle energie spese”.
 
“Pertanto – conclude Gianrico Ruzza – l’invito ai giovani, ai tanti nipoti e agli amici di non sciupare la vita ma di accogliere la testimonianza di questo nostro fratello. Oggi, celebriamo la vita e la pace e diciamo ad Ascanio di correre verso la vita”.
 
 
 
 

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