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Salviamo gli animali della “Sfattoria degli Ultimi”

Oltre 100 cinghiali e maiali sani rischiano l’abbattimento dopo un’ordinanza dell’ASL di Roma


di Alessandra Zauli
 
E’ arrivata con un giorno di anticipo la sentenza del Tar del Lazio che conferma l’abbattimento di tutti gli animali ospitati presso la “Sfattoria degli ultimi” poiché a rischio contrazione PSA (peste suina), fatta eccezione che per 2 maialini definiti “animali da affezione”.
 
Non hanno aspettato neanche si arrivasse ad oggi, 18 agosto, termine ultimo per la presentazione dei documenti da parte degli operatori della Sfattoria, a supporto della richiesta di sospensiva della disposizione stessa.
 
SFATTORIA DEGLI ULTIMI Si chiama “Sfattoria degli ultimi”, è arrivata alla ribalta qualche giorno fa, se ne parla sui social ed in Tv, ma chi sono e di cosa si occupano? E’ un luogo dove hanno trovato asilo, riparo e ricovero animali che erano sottoposti a condizioni di maltrattamento, abbandono, degrado, a rischio morte. Sono circa 120 i cinghiali ed i maiali qui ricoverati che ora, in ottemperanza alla disposizione emanata dalla Asl Roma 1, saranno abbattuti.
 
Sono animali che devono essere abbattuti in via preventiva, per evitare che contraggano la peste suina africana, una malattia virale che colpisce i suini, che non si trasmette all’uomo, emergenza nella Regione Lazio e non solo. La zona in cui si trova la Sfattoria fa parte della zona rossa per rischio PSA. Abbattimento al quale sono destinati animali di altri allevamenti della zona.
 
La parola chiave è proprio allevamento, gli animali della “Sfattoria degli ultimi” non sono animali da allevamento ma animali da compagnia, da affezione, seguiti ed amati dai volontari che se ne prendono cura in modo ineccepibile, tenuti rigorosamente in regola rispetto alle norme igienico sanitarie vigenti, sani e vaccinati. E’ stato costruito anche un doppio recinto per evitare che entrino in contatto con l’esterno. Non vivono alla Sfattoria per essere allevati e poi macellati, ma sono stati salvati dal maltrattamento, dal disagio e dalla morte.
 
Al momento, poiché sani, non c’è una ragione reale e concreta per cui sia necessario procedere al loro abbattimento. La Asl ritiene questa “mattanza di massa” attraverso elettroshock, necessaria a scopo preventivo, ma essendo animali da compagnia, viene anche molto da pensare. E se un giorno questo abbattimento preventivo riguardasse i cani ed i gatti, animali da compagnia per eccellenza? Vedremmo i nostri amici mattati senza pietà?
 
Creare un precedente è un ulteriore motivo per il quale questi 120 animali dovrebbero essere risparmiati, seppur sottoposti a continui e regolari controlli. Le associazioni animaliste tra le quali la LAV, Earth e Gruppo Randagio e molte altre, si sono mosse ed hanno organizzato anche alcuni presidi a difesa della Sfattoria per fermare questa esecuzione che potrebbe avvenire in qualsiasi momento dovessero presentarsi gli incaricati preposti della ASL. La tragica mattanza riguarderebbe anche alcuni cuccioli di due settimane, anche loro perfettamente sani.
 
Molti gli appelli lanciati per fermare questa strage, tra i quali anche a Zingaretti, ma soprattutto è stato fatto un appello “morale” anche al Capo dello Stato perché intervenga a difesa di questi animali innocenti ma soprattutto sani. È partita una petizione su Charge.org che in poche ore ha raggiunto e superato le 40 mila firme.  La documentazione a sostegno della volontà e richiesta di salvare gli ospiti della Sfattoria sarebbe dovuta essere consegnata oggi, ma il Tar non ha atteso per pronunciarsi.
 
Tutte le associazioni e tutti coloro sono vicini agli animali della Sfattoria, sperano che il Tar possa comunque accettare, valutare questi documenti e magari prendere del tempo per agire con criterio ed evitare questa strage di creature, anime innocenti. Questi animali sono registrati come appartenenti alla categoria “non DPA” ovvero animali tenuti con finalità diverse da usi zootecnici o produzione di alimenti.
 
Speriamo e ci auguriamo che la civiltà prevalga e che questo inutile massacro venga fermato in qualche modo. Sicuramente ci sono cose più importanti alle quali pensare e delle quali occuparsi ma speriamo che i maiali ed i cinghiali della Sfattoria non siano ultimi non solo di nome ma anche di fatto, se si riuscirà a salvarli ne usciremo tutti, un pò migliori.
 
 
 
 
 
 
 
 

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