Stop a raddoppio scalo. Comitato Beni Comuni Stefano Rodotà Fiumicino: “Ora attenzione alle altre speculazioni in atto”
Chiodi:”Se una battaglia è stata vinta non possiamo permetterci di abbassare la guardia”
“Con il parere negativo della VIA del Ministero dell’Ambiente, finisce, dopo anni di denunce, un procedimento che minava la salute dei cittadini e del territorio di Fiumicino” lo dichiara Massimiliano Chiodi, referente Comitato Beni Comuni Stefano Rodotà di Fiumicino.
“Secondo il Ministero – prosegue – un progetto incompatibile con la Riserva del Litorale Romano. Una valutazione, questa, che dà ragione ad anni di lavoro e di battaglie portate avanti da comitati e cittadini per fermare il progetto presentato da Enac e che fortunatamente ha trovato l’appoggio e il sostegno delle attuali amministrazioni, Comune e Regione. Del Comune di Fiumicino in particolar modo, che tra il 2013 e il 2018 ha tradotto in atti amministrativi quello che gran parte della Città chiedeva da tempo e che non era riuscita ad ottenere con la giunta di centrodestra”.
Il Comitato Beni Comuni Stefano Rodotà di Fiumicino, esprime la sua soddisfazione “Questa è una importante vittoria, che ha messo uno stop alle mire speculative su una porzione di territorio collocata in piena riserva naturale, andando così a tutelare un bene collettivo e di forte valenza ambientale. Un ringraziamento doveroso va innanzitutto al Comitato Fuoripista e a tutti quei comitati, quelle associazioni e quei singoli cittadini che hanno portato avanti la battaglia, raccolto firme, organizzato manifestazioni e prodotto documentazione in merito. I loro nomi vanno ricordati, perché è solo grazie alla loro spinta che è stato possibile portare il tema all’attenzione della politica: Nuovo Comitato Cittadino di Focene, Associazione Pesce Luna, Associazione 99 Fontanili, Comitato Promotore Sistema Parco Archeologico Integrato Ostia-Fiumicino, Associazione L’Albero, Associazione Terrre, Pro Loco Maccarese-Fregene, Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente Lazio, WWF e tante altre realtà associative operanti per la salvaguardia del patrimonio ambientale e della salute”.
“Se una battaglia è stata vinta – conclude il referente Massimiliano Chiodi – non possiamo permetterci di abbassare la guardia perché il nostro territorio è da sempre soggetto a diversi tentativi di depredazione, non da ultimo il progetto del Porto turistico della Concordia. È per questo che il lavoro di attività e di attenzione non deve distrarsi, ma anzi deve continuare con l’impegno che associazioni e comitati hanno sempre dimostrato”.