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Stop alla guerra in Ucraina. I giovani di Fiumicino del “Movimento nonviolento” tornano in Italia

Taurino: “Il nostro lavoro, anche se siamo appena tornati in Italia, continuerà ancora con più forza”


di Rosanna Somma
 
È appena tornata la delegazione composta da alcuni giovani di Fiumicino e, fra questi, Daniele Taurino e Daniele Quilli, attivisti e parte del direzionale del “Movimento Nonviolento” che lo scorso 26 settembre, fino al 3 ottobre, hanno percorso i territori afflitti dalla guerra che ha colpito l’Ucraina, attaccata dalla Russia.
 
Una vera e propria missione di pace che attraverso il dialogo diplomatico e i vari aiuti umanitari si è spesa nella promozione dell’immediata cessazione del conflitto cercando di dirimere le attuali controversie politiche.
 
“Dopo due delegazioni e alcune missioni esplorative realizzate nei mesi passati – spiega Daniele Taurino – le organizzazioni della carovana ‘Stop The War Now’ sono tornate in Ucraina per svolgere una serie di incontri con la società civile impegnata nel supporto umanitario alle vittime del conflitto, nella costruzione della pace, nel sostegno all’obiezione di coscienza e nelle azioni di resistenza nonviolenta“.
 
“Tra gli obiettivi della missione – prosegue Taurino – quello di gettare le basi per stringere accordi di partenariato tra gli oltre 175 enti italiani che fanno parte della rete ‘Stop the War Now’ e organizzazioni della società civile ucraina, tra cui i sindacati e le università locali; la possibilità di stringere accordi per scambi giovanili tra le università italiane e quelle ucraine, e il rilancio a livello internazionale della campagna di sostegno agli obiettori di coscienza ucraini attualmente sotto processo o inchiesta da parte della Procura Generale ucraina, accusati di alto tradimento”.
 
“Il nostro lavoro, anche se siamo appena tornati in Italia – sottolinea Taurino – continuerà ancora con più forza. Sono previste continue mobilitazioni a livello nazionale ed europeo e più di 100 città italiane, dal 21 al 23 ottobre, si animeranno con manifestazioni per la pace“.
 
“Chiediamo a tutti i politici di prendere parte e, soprattutto, di fare un ‘mea culpa’: la guerra non è scoppiata da un giorno all’altro ma è frutto di strategie e decisioni politiche sbagliate che, nel corso degli anni, hanno portato all’attuale conflitto”, conclude l’attivista Daniele Taurino.
 
 
 

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