
Mariotti:”l’amministrazione comunale taglia i fondi lasciando i bambini disabili allo sbando”
Nella carta dei servizi del comune di Fiumicino del 2008 è formalmente prevista l’assistenza scolastica integrativa rivolta agli alunni diversamente abili delle scuole materne, elementari e medie inferiori, e prevede l’affiancamento di un assistente educativo al bambino/a. L’assistente educativo collabora con gli insegnanti e il personale della scuola al fine di promuovere l’autonomia, la comunicazione personale e l’effettiva partecipazione dell’alunno in situazione di handicap a tutte le attività scolastiche, ricreative e formative. Per ogni alunno è predisposto, a cura dell’equipe del Servizio Sociale Professionale del Comune, del personale insegnante curricolare e di sostegno della scuola, del personale addetto all’assistenza educativa e in collaborazione con i genitori, un piano educativo individuale degli interventi, costantemente aggiornato e verificato per rispondere alle esigenze di sostegno del bambino. Per poter accedere al servizio i genitori dell’alunno disabile devono rivolgersi al Servizio Territoriale per la Tutela della Salute Mentale e la Riabilitazione in Età Evolutiva del Distretto Sanitario del comune di Fiumicino per la redazione della “diagnosi funzionale” attestante la necessità dell’intervento.
Fino all’anno scolastico 2011-2012 il comune di Fiumicino forniva il servizio di AEC per una totale copertura dell’orario scolastico a fronte di una diagnosi funzionale per i bambini bisognosi di questo servizio. Da quest’anno è stato comunicato che all’interno del plesso di via Rodano (succursale dell’Istituto Colombo) il totale delle ore assegnate saranno di 80 ore settimanali che andranno a coprire 2 bambini a tempo pieno e 2 bambini a tempo ridotto. Ma le 80 ore assegnate servono a coprire appena i due alunni a tempo pieno.
“Oltre ad essere una persona attiva nel sociale sono anche una madre che quotidianamente vive questi problemi sulla propria pelle – denuncia la signora Orietta Mariotti – e diciamo basta a queste discriminazioni che continuano ad umiliare i portatori di handicap e le loro famiglie. Il giorno 25 settembre 2012 Alessia, mia figlia (vedi foto) affetta dalla sindrome di Rett e quindi con tutti i requisiti per necessitare di un assistente educativo, era andata a scuola con il pullmino – spiega la responsabile dei servizi sociali dell’A.N.P.S. Fiumicino – perché dovevo portare, con la mia autovettura, alcuni attrezzi per permetterle di fare la fisioterapia. Sono arrivata alle 8.20 circa e Alessia era in classe. Erano presenti 2 AEC che coprivano il turno 8.15 – 14.00. La terza AEC con il turno 11.15 – 16.15 non era ancora arrivata. Una AEC aveva 2 bambini mentre l’altro ne aveva uno. Sapevo che Alessia era in classe e credevo stesse almeno con la maestra di sostegno (oltre ovviamente la maestra di classe). Sono uscita con un’altra mamma di una bimba disabile che piangeva nel cortile della scuola perché preoccupata per sua figlia. Mentre andavo via questa mamma mi dice che sapeva che Alessia era in classe con la maestra ma non erano presenti nè l’AEC né la sua maestra di sostegno – spiega Mariotti – tra l’altro ottenuta con una sentenza del TAR del Lazio l’anno scorso. Le AEC erano occupate con altri bambini e la maestra di sostegno era stata messa a sostituire una classe perché priva di maestra, lasciando quindi mia figlia senza assistenza. La verità – incalza Mariotti – è che le ore di AEC sono insufficienti visto che i quattro bambini hanno una diagnosi funzionale con copertura totale delle ore. Perché fino all’anno scorso venivano garantite le ore e quest’anno si è deciso che la dicitura ‘AEC Totale’ non significhi più questo?’ Semplice: dicono non ci sono i soldi. Ma dalle varie sentenze del TAR per fortuna sembra che i giudici non tengano conto del taglio dei fondi, anzi, non giustificano proprio questa discriminazione. La legge è dalla nostra parte, e finchè non cambiano le leggi noi ci appelleremo a queste. Siamo stanchi che a pagare la crisi – conclude Mariotti – siano sempre le categorie più deboli e chiediamo formalmente all’amministrazione di reintegrare in bilancio i fondi necessari per l’assistenza educativa a tutti i bambini disabili del comune di Fiumicino e di tagliare le spese superflue in altri settori meno essenziali. L’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Fiumicino ha nel cuore tutte le famiglie che soffrono situazioni di disagio e invita chiunque abbia problematiche di questo tipo di contattarci all’indirizzo e-mail orietta66@hotmail.com – anpsfiumicino@gmail.com – antonello.tommasi@tiscali.it
Questo perché mentre noi ci rendiamo conto che i tagli dei fondi costituiscono un problema per i Comuni, gli enti locali si devono però rendere conto che questo non ci riguarda. Abbiamo il benessere dei nostri figli da salvaguardare. E per poter continuare a guardare i nostri figli negli occhi, non abbiamo altra scelta che essere la loro voce per difendere la loro dignità come persone e non come problemi numerici da risolvere”.