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Via della Scafa: cambio del senso di marcia

Calicchio (Pd):”ipotesi Satta percorribile ma da valutare in commissione”


“L’ipotesi lanciata dal capogruppo della Lista Noi Insieme, Luigi Satta, l’inversione del senso di marcia dell’ultimo tratto di via della Scafa e della nuova strada che corre lungo Villa Guglielmi, e la reintroduzione del doppio senso in via del Faro, non è da scartare. Anzi. È una soluzione praticabile, che metterebbe la parola fine a un piano ostinato che ha messo in ginocchio esercizi commerciali. E ha esasperato i residenti della Madonnella e di via Coni Zugna che, si è visto, non può sopportare una mole di traffico così elevata” è il commento di Paolo Calicchio, consigliere comunale del Partito democratico, dopo il progetto elaborato da Luigi Satta sul senso di percorribilità di via della Scafa.
“Non credo però, a differenza di quanto sottolineato da Satta, che ci sia bisogno di tavoli tecnici o commissioni particolari – sostiene Calicchio – piuttosto servirebbe rivitalizzare quelle che già esistono, continuamente ostracizzate dalla mancanza della cultura del dialogo e della democrazia che palesa questo centrodestra”.
“Come vicepresidente della commissione edilizia e mobilità ho inoltrato una richiesta per verificare immediatamente se ci siano i presupposti tecnici per valutare in fase sperimentale quanto ipotizzato dal capogruppo della lista Noi Insieme – spiega il consigliere Pd – e allargare a questa ipotesi anche l’altro progetto lanciato dal capogruppo della lista Noi Insieme: la reintroduzione del senso unico a destra, dopo aver attraversato il Ponte Due Giugno, per raggiungere il centro storico, via Torre Clementina, via degli Orti, via delle Ombrine, per evitare quel collo di bottiglia che ogni giorno paralizza il traffico. Tutte soluzioni percorribili, ma tampone. Perché il nodo vero è un altro: stiamo discutendo su come mettere una pezza a una delle bugie più grandi raccontate alla città dal Pdl negli ultimi dieci anni, il nuovo Ponte Due Giugno.
Dopo decine e decine di annunci, finte conferenze stampa, teatrini politici e crisi poi messe a tacere da un patto di fine mandato sterile, che dopo nove anni contiene ancora il nuovo attraversamento tra Isola Sacra e Fiumicino, siamo ancora punto e a capo. Del nuovo ponte nemmeno l’ombra. Neanche la prima pietra, una gettata di cemento o una cazzuola messa lì tanto per dire: prima o poi ci arriveremo.
Che l’attuale Ponte Due Giugno sia insufficienti lo sappiamo da anni – ribadisce Calicchio che conclude – e la nuova viabilità, progetto copiato e incollato da quello varato dalla giunta Bozzetto oltre dodici anni fa, gira tutta intorno al nuovo ponte. Ma tant’è, purtroppo per noi, alle bugie del Pdl ormai siamo abituati ma speriamo non assuefatti”.
 
 
 

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