Crescono lamentele pendolari e residenti per disagi e code in auto, dopo recenti restrizioni via Ostiense e via del Mare accanto ai problemi cronici
di Dario Nottola
Un’ora. Due. O anche di più. Ormai, i tempi quotidiani legati alle code in auto delle migliaia di pendolari del litorale di Fiumicino ed Ostia, sono diventati un terno al lotto. Gli ultimi giorni, infatti, sono apparsi come una “via Crucis” laica della viabilità, peggiorata dopo le recenti restrizioni in corso sulla via del Mare e la via Ostiense, che si sono affiancate alle storiche problematiche croniche che tutti conoscono e vivono. Sui social, ogni giorno, sono decine, per i disagi quotidiani vissuti causa lunghe file al mattino ed al rientro la sera, i post di lamentele o lettere aperte di pendolari e residenti nel popoloso quadrante che comprende Fiumicino ed Ostia compreso il suo entroterra che affaccia sulla Cristoforo Colombo: Infernetto, Acilia, Casal Palocco, Axa, Madonnetta e Malafede.
Lavoratori di Fiumicino e di Ostia protestano per le lunghe file, in particolare dal tardo pomeriggio, costretti ad affrontare sul viadotto di via dell’Aeroporto e sulla statale 296 della Scafa con riflessi, sempre più presenti e non solo ad intermittenza, anche sul tratto terminale della via Portuense e nelle arterie interne di Isola Sacra. Un quadrante, con centinaia di migliaia di abitanti, (che si moltiplicano nella stagione balneare) che rischia di collassare a fronte di una rete viaria non più adeguata e che deve fare i conti con ipotesi di soluzioni non semplici da attuare, con progettazioni non decollate ancora o ristrutturazioni ancora al palo o congelate. La bacchetta magica, purtroppo, non ce l’ha poi nessuno.
“A Fiumicino, ormai sempre di più, siamo ostaggi di tre ponti: quello di via della Scafa, il ponte Due Giugno e il viadotto di via dell’Aeroporto, dove spesso ci sono code interminabili. La via Portuense, che collega ai due centri commerciali, in certi orari e giorni festivi, è sempre intasata“, la lamentela di un utente. Ed un altro: “Basta poi un incidente per creare la “tempesta perfetta” del caos. È necessario che siano presi provvedimenti strutturali”. Mentre si attende ancora, dopo due decenni almeno, l’inizio della costruzione del nuovo ponte della Scafa sul Tevere, ventilata nel corso del 2025, molti tornano a chiedere che sia progettato un nuovo ponte tra la zona di Dragona con l’autostrada Roma-Fiumicino “affinché possa essere decongestionato tutto il quadrante”.
Non va meglio sulla via Cristoforo Colombo in direzione Roma: dopo il recente cedimento che ha obbligato Città Metropolitana ad imporre un restringimento su via del Mare e via Ostiense, per i pendolari di Ostia e dell’entroterra, sin dalle 6 del mattino, spesso, si registrano incolonnamenti e file. Stesso scenario la sera. Tra i punti più critici l’incrocio di Malafede all’altezza della Riserva presidenziale per il quale i pendolari chiedono che “ogni sera ci sia la pattuglia della polizia locale a presidiare ad evitare un ingorgo pesante”. Ed all’orizzonte ci sono anche possibili nuove criticità sulla litoranea, a causa di urgenti interventi viari.