CollettivoNoPorto: “E’ stato permesso uno scempio, è stato devastato e recintato ciò che prima era bello e accessibile”
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Il problema del Porto della Concordia non è il blocco dei lavori, né l’inchiesta giudiziaria, il dramma è il solo aver pensato che un bene comune, così importante e così vasto, possa esser dato in pasto alla speculazione e al cemento.
E’ stato permesso uno scempio, è stato devastato e recintato ciò che prima era bello e accessibile. Il mare, le spiagge, il vecchio faro e i bilancioni potevano essere considerati diversamente, come patrimonio di un’intera comunità. Invece oggi assistiamo all’ennesimo teatrino dell’assurdo battibecco tra politici locali, abili solo nel colpevolizzarsi l’un l’altro, demandando la responsabilità tra Regione, Comune e IP.
Alcuni fanno finta di niente, mentre altri cercano visibilità, sciacallando su una tragedia che li vede tutti colpevoli. Dovrebbero, invece, assumersi tutti la colpa di non aver tenuto conto della popolazione ed il suo diritto di scelta riguardo il proprio territorio, di averla illusa con la solita falsa promessa di lavoro, di aver permesso il furto di soldi pubblici e compromesso l’ambiente.
La massicciata del porto sta mettendo a rischio l’esistenza della costa, contribuendo ad accellerare il processo di erosione delle spiagge. La distruzione delle dune di Focene e i danni arrecati agli stabilimenti storici di Fregene ne sono la prima conseguenza.
Stiamo ancora aspettando che si prenda una posizione chiara, volta alla difesa dei cittadini e dei loro territori. Crediamo che le scelte future debbano essere indirizzate verso la revoca della concessione per un’opera che ha distrutto tutto, tramonto incluso.
Crediamo che si possa ripensare a quel patrimonio pubblico di inestimabile valore come bene da mettere a servizio della gente e delle generazioni successive. Per questo lottiamo, perché la collettività si esprima in tal senso.
C’è chi veglia sulla costa già da tempo, c’è chi la vive, c’è chi ci passeggia solamente….e sicuramente c’è chi la difende e continuerà a farlo.
CollettivoNoPorto
