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Sit-in di PD e SeL in difesa del Porto di Traiano

Al presidio è intervenuta la famiglia Sforza Cesarini che ha rivendicato la validità del progetto


Rappresentanti politici e cittadini si sono dati appuntamento nei pressi dell’area archeologica per dire No alla costruzione del Resort nell’area privata dell’approdo imperiale.
 
PD e SeL uniti per restituire l’area archeologica del Porto di Traiano ai cittadini. Questa mattina, a partire dalle 11.30, i rappresentanti dei due partiti, insieme ai cittadini, hanno protestato contro l’ipotesi di realizzazione di un Resort con piscine nell’area privata del Porto e a favore dell’avvio di una politica di valorizzazione dello spazio.
SeL e PD affermano, infatti, che l’antico approdo, di età imperiale, oggi diviso tra proprietà pubblica e privata, deve tornare nelle mani dei cittadini con la creazione, attorno ad esso, di un programma culturale. Al centro del dibattito anche la gestione paradossale dell’intera area archeologica che, al momento, non può essere visitata interamente a causa della diversità dei giorni di apertura.
 
“La costruzione di un centro benessere all’interno di un’area archeologica così importante – spiega Angelo Petrillo di SeL Fiumicino – non porterà produttività alla cittadinanza di Fiumicino. Quello che vogliono fare è un’opera di economizzazione di un’area privata che ha nel suo contorno il terzo sito archeologico più importante della Provincia di Roma. L’amministrazione comunale – spiega Petrillo – si è dimostrata debole nel contrastare questa ipotesi. Noi vogliamo che quest’area torni interamente alla cittadinanza. Intorno ad essa deve essere costruita poi un’offerta turistica e culturale che ridia crescita e identità a un comune martoriato dal degrado. Non c’è stato, inoltre, benché minimo sforzo nel cercare di risolvere la situazione paradossale della divisione tra pubblico e privato dell’antico Porto”.
 
“La situazione va denunciata – spiega Ezio Di Genesio Pagliuca del PD di Fiumicino – qui c’è un bene di rilevanza pubblica che non può essere gestito perché ancora in mano privata. Non si può avviare un rilancio dell’economia in questo modo. Sono ben altre le iniziative che servono per questa enorme area archeologica oggi lasciata da una parte al completo abbandono e, dall’altra, alle concessioni di privati. Solo unendo tutto questo patrimonio culturale e valorizzandolo si può creare economia che andrebbe a favore di tutti i cittadini di Fiumicino e non solo di poche persone come si prospetta al momento”.
 
Al sit-in di protesta è intervenuto anche Muzio Sforza Cesarini proprietario dell’area privata del Porto che ha sottolineato la validità del progetto di costruzione del Resort. “Non c’è nessun aumento di cubatura, non ci sono stravolgimenti architettonici. Qui si alza il muro del ‘no’ ogni volta che un imprenditore si affaccia a proporre un nuovo progetto. Il centro benessere – spiega – porterà nuovi posti di lavoro e c’è da credere che il personale lo prenderemo a Fiumicino. Queste attività potrebbero inserire la città all’interno di un flusso turistico utile a valorizzare vestigia esistenti e mai sfruttate. Sono anni che apriamo quest’area due volte a settimana e senza farci un soldo. Noi abbiamo concesso sempre la nostra disponibilità ad una fruizione, oggi non pensiamo che sia un Resort ad andare a discapito dei cittadini di Fiumicino”.
 
Valentina Fiordalice
 

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