Il Comitato del Patto per Torrimpietra intende rispondere alle tanto manifeste quanto vuote provocazioni dell’assessore Petrarca comparse su alcuni articoli di giornali locali il 12 maggio
, continuando il filone da questi cominciato, quello dell’uso dei proverbi per sintetizzare i contenuti. L’assessore tesse infatti senza freni le lodi proprie e del Comune di Fiumicino, sbandierando ai 4 venti la regolarità del funzionamento degli autovelox di Torrimpietra. Quello che noi ci chiediamo, in quanto Comitato di cittadini, è: perché il Comune di Fiumicino continua a utilizzare la formula dei comunicati senza accettare un contraddittorio con comitati e associazioni varie come proponiamo, privatamente e pubblicamente, da ormai due anni? La risposta la conosciamo tutti: paura! Infatti il Comune ha pochissimi argomenti per avvalorare le sue sciagurate scelte, e continua a battere ripetutamente su quelli come un tam-tam impazzito. Per fortuna i cittadini hanno da tempo perso l’anello al naso e il loro giochino è destinato a un sicuro insuccesso. Ammettiamo per un attimo che tutto il discorso delle certificazioni sulla taratura sia valido: c’è qualcuno per favore che, avendo l’occasione di contattare fisicamente l’assessore Petrarca, può rivolgergli queste due semplicissime domande?
1) Come spiega il fatto che i Giudici di Pace non visionano la documentazione sull’inesistenza della segnaletica basandosi su un’autocertificazione di piena regolarità presentata dal Comune di Fiumicino?
2) Come spiega il fatto che il TAR non abbia accettato la sospensiva in quanto il Comune di Fiumicino ha presentato una bozza di contratto di gestione/manutenzione dell’autovelox profondamente trasformato dopo che sono emerse le irregolarità sul contratto originale? Basterebbero le risposte (o le non-risposte) a queste due domande per far emergere l’assoluta malafede di Petrarca e dei suoi collaboratori. Ma state pur sicuri che proveranno in qualche modo ad arrampicarsi sugli specchi pure su questi argomenti!
A proposito della domanda che Petrarca fa porre teoricamente ai cittadini, ovvero “è possibile che su molte autostrade italiane siano installati tutor e su moltissime strade autorizzate dai Prefetti siano installati autovelox, senza che questi poi non abbiano nessuna possibilità di legittimazione?”, permettetici un amaro sorriso: non essendosi mai presentato in Italia fino ad oggi una così grande divergenza tra quanto notificato (in termini di velocità) e quanto realmente realizzato (e io sono uno dei primi testimoni), il Comune di Fiumicino rappresenta un precedente pericolosissimo, in quanto tutti i numeri e tutte le statistiche lascerebbero presupporre che esso abbia trovato il mezzo per aggirare le procedure di controllo, e pertanto le argomentazioni che Petrarca porta in sua difesa sono invece proprio gli elementi di approfondimento di indagine che riteniamo opportuno la Magistratura possa effettuare a breve: se esistono nel mondo hackers in grado di introdursi nei sistemi informatici delle aziende o dei servizi segreti, non possiamo di certo escludere a priori che a Fiumicino qualcuno sia risucito ad eludere gli eventuali controlli delle Aziende di certificazione: questa non è certo un’accusa diretta bensì un ulteriore spunto di inchiesta che noi proponiamo, motivandola con indagini di tipo strumentale, testimoniale e statistico. Pertanto gli esperti del Comitato (appellativo che accettiamo di buon grado) sanno perfettamente rispondere alla domanda proposta. L’ultimo periodo del comunicato di Petrarca è un compendio di strumentalizzazione politica piuttosto grottesco:
1) Com.Pat.Tor. e Calicchio si sono sempre mostrati favorevoli agli autovelox come deterrenti (basta leggere le prime dichiarazioni di due anni or sono), ma negare la segnaletica, e soprattutto far attendere 149 giorni per le notifiche, permettendo di reiterare l’ipotetica infrazione anche 33 (!) volte, sono evidentemente dei comportamenti atti esclusivamente a fare cassa.
2) La richiesta di sospensiva – come ormai tutti sanno – fu richiesta al TAR sulla base di un contratto irregolare che, prevedendo la percentuale di guadagno sulle multe per l’Ente Gestore, oltre ad andare contro il Codice della strada, stimolava l’emissione di notifiche ben oltre le reali necessità di prudenza e, come detto già in altre occasioni, il TAR ha declinato solo dopo aver ricevuto totale assicurazione che il contratto sarebbe stato a breve completamente regolarizzato.
Invitiamo pertanto l’assessore Petrarca a non utilizzare mezzi istituzionali o mediatici per fare affermazioni a grande impatto ma prive della necessaria verità nel loro contenuto e per l’ennesima volta lo invitiamo a un contraddittorio pubblico mediato giornalisticamente o televisivamente per garantire la trasparenza.
Lettera invata da: Marco Dominici, Presidente Com.Pat.Tor.