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Coerenza su Pizzo del Prete, ci riorganizzeremo per affrontare nuovamente il problema

Invieremo a Baccini e Severini copia della relazione e delle 3.432 firme di cittadini a supporto della richiesta di vincolo


Qualche settimana fa siamo venuti a conoscenza di una sentenza del TAR del Lazio che sostanzialmente boccia il D.M. di istituzione del vincolo paesaggistico nella zona nord del Comune (art. 136 Aree collinari dell’Agro Romano settentrionale), esteso su circa 5mila ettari ma che nei fatti andava a tutelare 500-600 ettari nella zona di Castel Campanile-Pizzo del Prete-Le Macchiozze (lato sx fino al confine con Cerveteri) ed un’ulteriore zona tra Aranova e Tragliata; la restante porzione di territorio è già tutelata in gran parte dal PTPR in quanto facente parte di due Aree agricole identitarie.
 
Di fatto il D.M. andava finalmente a chiudere la questione Pizzo del Prete che tanto ha impegnato il territorio dal 2010 in avanti nel contrasto all’ipotesi di realizzazione di impianti e discariche per i rifiuti di Roma, questione riaperta nel 2017 sulla base delle mappe delle aree bianche (aree idonee ad ospitare discariche/impianti per lo smaltimento dei rifiuti) redatte da Città Metropolitana ed immediatamente contestate da Cittadini ed Amministrazioni.
 
Nel 2019, a seguito di due ODG votati all’UNANIMITA’ in Consiglio Comunale e di una raccolta firme portata avanti da Associazioni, ProLoco, Comitati (oltre 3.400 firme raccolte), l’Amministrazione ed i Cittadini formalizzarono alla Soprintendenza due distinte richieste di dichiarazione di notevole interesse pubblico (su perimetri differenti, molto ampio quello richiesto dai Comitati, mirato alle zone di Castel Campanile e di Aranova), fornendo tutta la documentazione richiesta dalla legge.
 
Nel 2021, a valle della pausa Covid fu pubblicato il decreto di Vincolo nonostante un’opposizione formale della Regione Lazio Zingarettiana.
 
Durante questo lasso di tempo si costituisce una SRL denominata Fiumicino Rinnovabili (2020), con sede in provincia di Padova, che nel 2021, dopo la pubblicazione del decreto sull’albo pretorio del Comune, presenta in Regione Lazio un progetto per un campo fotovoltaico di 50 MW esteso su 100 ettari, di cui 50 coperti da quasi 100.000 pannelli solari, da localizzarsi nella zona di Castel Campanile che sarebbe stata protetta dagli effetti del DM, un impianto coprirebbe sostanzialmente l’intero perimetro di una azienda agricola.
 
Al momento risulta che le quote dei tre soci di questa SRL siano in pegno ad Enel Green Power Italia SRL; sembra anche che Fiumicino Rinnovabili abbia rifiutato la proposta dell’Amministrazione di localizzare questo impianto in area industriale (probabilmente il costo del terreno agricolo è fattore fondamentale).
 
Per farla breve Fiumicino Rinnovabili ha fatto ricorso al TAR, che gli ha dato ragione, facendo decadere il vincolo; non risultano adesioni al ricorso da parte di residenti, nonostante il tentativo dei Consiglieri Catini ed Onorati, presente l’allora candidato Baccini, di coinvolgerli nel corso di un’assemblea pubblica finalizzata all’illustrazione del ricorso da parte della SRL padovana.
 
Perchè si fonda il 21/12/2020 una società a Padova e questa srl presenta un progetto per un grande impianto a Castel Campanile, quando già nel 2019 era già pubblica la delibera di giunta di Fiumicino con la richiesta del vincolo? Quale logica imprenditoriale può esserci dietro questa azione? Quali coperture può avere una Srl di Padova che sa già che dovrà spendere decine di migliaia di euro per un probabile ricorso?
 
E’ normale che una Srl di Padova venga qui e di fatto chiuda un’azienda agricola storica e usi tutto il terreno per un impianto a terra senza che nessuno dell’amministrazione proferisca verbo? E se succede 2, 5, 10 altre volte cosa rimane del patrimonio agricolo di questo comune oltre la Maccarese SpA? Perchè chi fa agricoltura non dovrebbe cercare il guadagno facile visto che la terra è bassa ed il sostegno che ricevono non va oltre e parole? Perchè mungere all’alba per 4 soldi quando il silicio rende quanto 10 o 20 mucche?
 
Ed è normale che la pianificazione territoriale di lungo periodo, le linee di sviluppo economico di un comune possano essere semplicemente annullate portando avanti progetti con questa modalità? Esiste un rischio enorme di sostituzione del patrimonio agricolo del comune; nessuno nega la possibilità di riconvertire alla produzione di energia rinnovabile parti di aziende agricole privilegiando tecniche che salvaguardino il territorio (pannelli su tetti e serre, agrifotovoltaico) invece della semplice messa a terra dei pannelli.
 
Ma oltre alla questione agricola e paesaggistica, si pone nuovamente il problema della tutela della zona di Pizzo del Prete-Le Macchiozze esposte ancora ad ipotetici progetti di impianti di trattamento/smaltimento rifiuti (non dimentichiamo anche la zona bianca sopra Aranova).
 
Abbiamo atteso con pazienza per giorni un pronunciamento dell’Amministrazione, circa un ricorso al Consiglio di Stato, quantomeno per onorare gli ODG 81 ed 82 del 2018 votati all’unanimità dal Consiglio Comunale, abbiamo sperato in qualche indicazione circa strategie alternative finalizzate ad individuare una forma alternativa di tutela di questi territori, ad oggi c’è un silenzio di tomba, peccato che in questo caso non si possano accampare alibi, il ricorso va fatto entra 60gg dalla pubblicazione.
 
Assessori e Consiglieri dell’attuale maggioranza in passato hanno votato atti di giunta e di consiglio a favore dell’art. 136; se sommiamo i Consiglieri dell’attuale minoranza ai Consiglieri dell’attuale maggioranza che in passato hanno sostenuto la richiesta di vincolo (Costa, D’Intino, Poggio, Sannino, Severini) constatiamo che si può formare una maggioranza di opinioni che su questo tema può dare un contributo decisivo. Cosa si aspetta?
 
Nei prossimi giorni invieremo al Sindaco Baccini ed al Presidente del Consiglio Severini copia della relazione e delle 3432 firme di Cittadini a supporto della richiesta di vincolo, auspicando una presa di posizione pubblica sulle questioni poste.
 
Per quanto ci riguarda, ci riorganizzeremo per affrontare nuovamente il problema, che speravamo definitivamente archiviato, raccordandoci con gli altri comitati ed associazioni impegnati nelle vertenze ambientali sul territorio di Fiumicino.
 
Lettera inviata dal: Comitato MOBASTAPIZZODELPRETE
 
Invia la tu alettera a: info@fiumicino-online.it
 
 
 

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