“Ma è davvero una priorità?”
In una recente intervista sul Corriere della sera l’A.D. di aeroporti di Roma Troncone torna a parlare di espansione dell’aeroporto di Fiumicino come “inevitabile”.
A giustificazione di tale ipotesi riporta dei dati di crescita come se fossero straordinari, addirittura al di là delle aspettative, proiettando quest’incremento esponenziale nel futuro, come già del resto eravamo abituati a vedere dalle proiezioni di incremento previste – e mai realizzate – a giustificazione del raddoppio dell’aeroporto e della quarta pista.
Ricordiamo peraltro che l’aumento di passeggeri è ottenuto grazie al contributo decisivo delle compagnie lowcost, e che invece di prospettare un rientro nella normalità – spostando le lowcost in un aeroporto ad esse dedicato (da individuare tra quelli esistenti della Regione Lazio come il FuoriPISTA chiede da anni) – si procede nella direzione opposta aumentando le attività di queste compagnie, la cui presenza ha già contribuito al fallimento dell’Alitalia.
Prendiamo atto che, in questa singolare intervista, l’A.D. Troncone sembra sposare alcune tesi sostenute dal Comitato Fuoripista negli anni passati, secondo le quali è possibile aumentare il traffico passeggeri mediante politiche commerciali, da parte del concessionario, mirate sia a favorire lo sfruttamento da parte delle compagnie aeree delle fasce orarie meno utilizzate che l’incremento del tasso di riempimento dei voli. Questo spiega l’aumento del traffico passeggeri di quest’anno: un +12% rispetto al pre-pandemia (Totali progressivi fino a Novembre 2024 -Su base 2019 – fonte: Aeroporti2030) conseguito, però, con un numero di movimenti comparabile a quelli dei primi anni 2000, quando il numero di passeggeri annuo non superava i 25mni).
Ne consegue che l’attuale capacità di traffico di Fiumicino, in termini di movimenti, è sufficiente a gestire un traffico di 70-80 milioni di passeggeri l’anno, come ampiamente dimostrato da parte del Comitato Fuoripista con il “Progetto alternativo” e mai messo in dubbio.
Il tema dell’inquinamento acustico – lunga battaglia del Comitato Fuoripista – viene citato in maniera strumentale, fatto molto preoccupante, come spunto per un non meglio specificato “allargamento dell’infrastruttura”. Ricordiamo a questo proposito che le centraline per la rilevazione del rumore sono ancora in numero estremamente esiguo, che l’aggiornamento dell’impronta acustica obbligatorio per legge non è stato effettuato nonostante l’aumento dei voli dovuto allo spostamento dei voli lowcost da Ciampino e che in questi anni nessuna indagine epidemiologica su eventuali danni per la salute dovuti alla presenza dell’aeroporto più grande d’Italia è stata fatta.
Ancora una volta se, come da sempre sostenuto dal Comitato FuoriPISTA, l’ad Troncone ammette che l’aeroporto, nella sua configurazione attuale, ha la capacità di assorbire un numero significativamente maggiore di passeggeri, continua a insistere sull’ampliamento infrastrutturale (4° pista?), sfruttando il tema dell’impatto acustico come stratagemma per giungere a tale scopo.
Lettera inviata da: Comitato FuoriPISTA
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