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Fiumicino, evitiamo un’altra Calenzano

Urgente spostare il deposito petrolifero di via della Pesca a Coccia di Morto

 

Il recente disastro avvenuto nel deposito petrolifero dell’Eni a Calenzano ha fortemente acuito le apprensioni della popolazione residente nei pressi del deposito petrolifero di Via della Pesca che, è bene ricordarlo, in questi anni è fortemente aumentata anche per la costruzione di un complesso residenziale di ben 54 appartamenti di una clinica privata riservata a persone con gravi disabilità e da numerose altre costruzioni.

 

Le apprensioni sono peraltro aumentate venerdì 13 dicembre quando nella tarda serata si è rovesciato su Fiumicino un forte temporale con numerosissimi lampi e tuoni con abbondante pioggia che ha creato numerosi allagamenti nella zona.

 

Non si escludono anche la caduta di fulmini. Mi preme precisare che in passato il deposito petrolifero ha subito due incendi per la caduta di fulmini con discreti danni alla popolazione residente nei dintorni di alcune centinaia di metri.

 

Purtroppo con le confermate mutazioni climatiche dobbiamo aspettarci un forte incremento di eventi atmosferici estremi che sono certo causeranno non indifferenti danni se non si corre subito ad effettuare opere di prevenzione.

 

Peraltro a seguito dei citati eventi la società Raffineria Roma proprietaria del deposito petrolifero, verificata la difficoltà a gestirlo in un’area abitata, acquistò nel lontano 1984 un terreno di circa 40.000 metri quadrati che si trova in località Coccia di Morto tra il mare a l’attuale centro raccolta rifiuti per trasferire il deposito.

 

Per inspiegabili motivi, dovuti non solo per la disattenzione prestata dal Comune ma anche da altri enti preposti alla sicurezza, nonostante numerose proteste della popolazione (sono in possesso di una lettera inviata nel 1998 alla Procura della Repubblica, alla Asl, al Comando Carabinieri e al Sindaco) nulla è stato fatto.

 

Anche i numerosi progetti del porto commerciale di Fiumicino, elaborati dall’Autorità Portuale di Civitavecchia dal 2004, prevedevano lo spostamento del deposito la cui aerea era destinata ad attività del porto.

 

Ricordo, inoltre, che anche a seguito del decreto del Ministero dell’Ambiente del 24 luglio 2009 nr.139, in attesa del trasferimento del deposito petrolifero, fu elaborato dalla Prefettura di Roma, insieme alla Protezione Civile del Comune di Fiumicino, un opuscolo da destinare alla popolazione residente ad una distanza entro i 120 metri dal deposito, in cui venivano elencati i numerosi rischi ai quali la popolazione era soggetta e si davano utili consigli su come comportarsi in caso di sinistro.

 

Va infine segnalato che in questi ultimi anni l’attività del deposito è fortemente diminuita, non solo per la chiusura della raffineria di Ponte Galeria, ma anche per il fatto che le moderne petroliere sono dotate di pompe autonome che consentono di trasferire il combustibile senza utilizzare le pompe del deposito.

 

Da quanto esposto appare evidente la necessità di intraprendere subito forti e concrete iniziative atte a favorire un rapido trasferimento del deposito petrolifero a Coccia di Morto per scongiurare eventuali disastri che possono essere provocati non solo da agenti atmosferici ma anche da errori umani come sembra sia accaduto a Calenzano.

 

Lettera inviata da: Carlo Giovanni Michieletto
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it

 

 

 

 

 

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