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FS: nuovi treni regionali

I pendolari Roma Nord si auspicano fatti concreti


Lo scorso giovedì 5 aprile, sono stati presentati i nuovi treni per il trasporto Regionale di Trenitalia. Nell’affollata sala della conferenza stampa, c’erano molti politici regionali inclusa la Polverini e del governo con il ministro Passera, oltre all’AD di Trenitalia FS Ing Moretti.
Infiniti giornalisti e telecamere. Tra tutti questi “attori dello spettacolare evento” c’erano anche due attori che l’evento stesso avrebbe dovuto “far recitare” oltre ad “essere protagonisti”, ma non è stato così.
Questi due attori, sono rimasti delle semplici “comparse”, dove chi sapeva della loro presenza non l’ha chiamati ad esprimersi, e chi non sapeva, ma li avrebbe dovuto cercare, visto la natura e l’argomento dell’evento, non li ha cercati: i rappresentanti dei Pendolari.
Erano presenti, Simona Costamagna, presidente dell’Osservatorio Regionale sui Trasporti e Roberto Oertel presidente del Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord FR5.
Vi immaginate una presentazione di un nuovo articolo sportivo come il pallone di calcio per i prossimi campionati europei, dove presenziano i politici, i dirigenti delle squadre di calcio e non i calciatori ??!!
I giornalisti che rincorrono dirigenti e politici per conoscere i “pregi” del nuovo pallone, e non chiedono pareri o commenti ai calciatori ??
A parte questa doverosa sottolineatura sull’aspetto medianico, ma che purtroppo ha corrisposto a quanto accaduto, vorrei invece fare le considerazioni da pendolare sui nuovi treni.
I treni sono esternamente identici agli attuali vivalto, ma personalmente ritengo siano state apportate delle importarti migliorie quali un nuovo sistema di condizionamento, in quanto è stato accertato che quelli attuali, vanno in tilt a causa del sovraffollamento. Ecco perché durante l’orario di massima affluenza non funzionano, mentre nei cosiddetti orari morbidi in cui c’è poca affluenza o non da determinare un sovraffollamento, sono efficienti e funzionanti.
Inoltre è stato realizzato un sistema capillare di antincendio con rilevatore di fumo per ogni gruppo di seduta, inclusa la toilette, dunque da oggi in poi, con i nuovi treni anche i “furbetti” o come li definisco io :“incivili”, che avevano l’abitudine di chiudersi in bagno e fumare, non potranno più farlo a meno che non vogliono far azionare l’antincendio per tutto il vagone e fermare il treno.
I posti specifici per diversamente abili sono passati da 1 a 2, sono stati ampliati i varchi per accedere all’interno della carrozza e inseriti dei corrimano a lato delle porte per facilitare sia la salita che discesa dei pendolari, che sulla nostra tratta, devono fare salti di 50 cm per raggiungere la banchina del treno dalla piattaforma della porta.
Dunque un giudizio (sulla carta) molto positivo, come del resto 6 anni fa quando furono presentati i vivalto, per poi doversi ricredere dopo qualche mese d’esercizio e di riscontro di infiniti malfunzionamenti tuttora irrisolti.
Saranno consegnate 35 carrozze entro fine anno ed altre 90 entro il 2013, il nostro auspicio e che vengano subito utilizzate in tratte particolarmente sovraffollate, per garantire quel servizio minimo stabilito dal contratto di servizi con la Regione Lazio come ad esempio la nostra tratta Civitavecchia Roma dove si stabilisce che i treni debbono essere composti da 6 carrozze e non 5 o 4 come accade ora, aggravando oltremodo la già insufficiente offerta rispetto alla domanda.
Visto il sovraffollamento eccezionale della tratta FR5, e comunque su tutte le altre 7 tratte regionali, mi domando perché non si è pensato di fare dei treni dove si curava maggiormente la capacità di trasporto che il numero di sedute. Ricordate i vecchi vagoni della metropolitana di 5/10 anni fa? C’erano molte sedute, con gruppi di 4 sedute, ma questo impediva il carico delle migliaia di pendolari sulla banchina della metro, quindi si è cambiato il mezzo di trasporto, meno sedute (tutte su un unico lato) e “unico” treno, dove le carrozze non sono più separate da porte e portelloni, questo ha consentito un aumento della capacità di trasporto e migliorato le condizioni di climatizzazione. Perché non si vuole fare altrettanto sul trasporto Regionale, visto i numeri della domanda ad oltre 700.000 pendolari al giorno?
Perché non modificare il tipo di servizio ? Con un servizio di tipo metropolitano a frequenza ravvicinata (10/15 minuti) e treni di tipo metropolitano (maggior capienza a discapito di minor sedute, per soli 20 minuti medi di viaggio) per collegare i comuni entro i 50 km, e mantenere un servizio di tipo Ferroviario veloce, per distanze fino a 100km, con ultima fermata prima di Roma, alla stazione distante 50 KM? Come il modello di esercizio della FR3 con il doppio servizio per Cesano e Viterbo?? Oppure come si potrebbe fare sulla FR5 con treni veloci da Civitavecchia e treni metropolitani da Ladispoli.
E non necessariamente bisogna avere i treni con fine corsa a Termini, infatti si pensi che Ladispoli Roma Ostiense si percorre in 30 minuti, mentre la successiva fermata di Roma Tuscolana e Roma Termini, ci si impiega circa 20 minuti. Quel treno se a Roma Ostiense fosse tornato indietro avremmo avuto un altro servizio cadenzato a 15 minuti, senza l’impiego di un nuovo treno.
Per concludere, mi auguro che la notizia che ha dato l’AD di Trenitalia Ing. Moretti, abbia riscontro quanto prima, relativamente al fatto che gli utili provenienti dal servizio dell’Alta Velocità, verrà reinvestito sul trasporto regionale. Parole che alimentano i sogni dei pendolari, che auspicano una pronta realizzazione con fatti concreti.
 
Lettera inviata da: Roberto Oertel, Presidente Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord
 
 
 

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