Individuare uno scalo di supporto
Nell’apprendere del grave incendio verificatosi stanotte al Terminal 3 dell’Aeroporto di Fiumicino, il Comitato FuoriPISTA intende esprimere la propria solidarietà ai lavoratori e ai passeggeri coinvolti e il proprio rammarico per il danno di immagine – oltre a quella materiale – che ha colpito il maggior hub intercontinentale del Paese.
L’aeroporto di Fiumicino, infatti, malgrado i tentativi del gestore AdR e dell’ENAC di minimizzarla, è stato colpito ormai da alcuni anni da una crisi profonda che ha portato, tra l’altro, alla drammatica perdita di migliaia di posti di lavoro.
Come Comitato FuoriPISTA ci siamo sempre espressi a favore delle opere di riorganizzazione e di efficientamento all’interno dell’attuale sedime previste dal Progetto Fiumicino Sud, già in ritardo sulla tabella di marcia stabilita e che ora con l’incidente di oggi rischia di subire ulteriori rinvii.
Come Comitato FuoriPISTA abbiamo documentato la significativa diminuzione dei volumi di traffico (meno 3,5 milioni di passeggeri in tre anni) camuffata dal progressivo trasferimento nell’hub intercontinentale dei voli low cost (nel 2014, circa 9,5 milioni di passeggeri delle compagnie low cost accanto ai circa 29 milioni di passeggeri di linea), con un sensibile scarto dalle previsioni presentate alla fine del 2012 per giustificare la necessità del secondo aeroporto “Fiumicino Nord”. Tali previsioni di AdR-ENAC – oltre ad essere denunciate da noi in tempi non sospetti – sono state recentemente sconfessate dallo stesso Piano Nazionale degli Aeroporti del marzo 2015 che per Fiumicino prevede un volume di traffico al 2030 da un minimo di 63 milioni a un massimo di 72 milioni di passeggeri/anno.
Il grave incendio di stanotte pone però sotto agli occhi di tutti, autorità competenti ed esperti, viaggiatori e cittadini, un’altra grave questione: di quanto cioé sia azzardata e rischiosa la scelta di puntare tutto su un unico territorio e su un unico grande hub che dovrebbe assolvere, contemporaneamente, anche le funzioni di aeroporto per i voli low cost, tanto più se questo deve accadere per una bacino come quello del Centro Italia.
Proprio la scelta presa dall’ENAC nelle ore immediatamente seguenti all’incidente di spostare da Fiumicino tutte le linee low cost a Ciampino, dimostra che non è possibile, né prudente continuare a non individuare un aeroporto di supporto a Fiumicino, da dedicare ai voli low cost. Sappiamo infatti che Ciampino non può essere questo aeroporto, né tantomeno potrà esserlo in futuro visto che – al contrario – deve essere ridimensionato.
È necessario quindi che le autorità competenti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti insieme a tutti gli enti locali e alle realtà interessate aprano al più presto un Tavolo allo scopo di individuare un aeroporto di supporto a Fiumicino.
Lettera inviata da: Comitato FuoriPISTA
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