… Vorrei che ognuno di noi, tirasse fuori la propria rabbia, e il proprio malessere, per creare una nuova Fiumicino …
Come solito da alcuni anni a questa parte, sono stata qualche giorno in Umbria e Toscana; ed ogni volta resto incantata dallo spettacolo che quei luoghi riescono a donare; pulizia delle strade, con diffusa raccolta differenziata, accoglienza da parte della cittadinanza, educazione, rispetto sia per le persone che per la natura circostante; mi incanta, il senso di conservazione dell’ambiente e del senso di appartenenze a quei luoghi, curati nei minimi particolari, e attenti al benessere delle persone che ci vivono, sia periodicamente, che tutto l’anno.
Quando torno a casa, mi prende uno sconforto, ritrovare il mio Paese, da me amato, che vive in un limbo, no di felicità, ma di degrado assoluto; a Fiumicino, è difficile trovare strade pulite, rispetto, è il regno del cemento e dell’arroganza; il disinteresse a far decollare il nostro Comune, parte proprio dall’amministrazione, distratta nel curare i propri interessi, e attratti dalla bramosia di costruire nuovi edifici, senza curare neanche l’aspetto architettonico del nostro habitat; si costruisce solo, ma non per un futuro e per un arricchimento culturale, per far affari, senza pensare al bisogno di giardini, e spazi per i nostri bambini e giovani.
In un Paese, dove, non trovi una libreria, degna di questo nome, dove si sta pensando a creare una discarica con un impatto incredibile sull’ambiente, a discapito di una raccolta differenzia, protesa al miglioramento della vita; un aereoporto che ogni giorno ci uccide, con i suoi scarichi e con l’inquinamento acustico; dove non si cerca di salvare la flotta dei pescherecci; che non cura il mare e le sue spiagge, ma che deturpa ogni giorno, con ruspe e scavi forsennati; un Comune che è propenso a distruggere un polmone verde, come la Pineta di Coccia di Morto; e un Comune dove i cittadini non si ribellano, e si sottomettono, accondiscendi a tutto ciò che ci propinano, dove vuole arrivare?
Vorrei che ognuno di noi, tirasse fuori la propria rabbia, e il proprio malessere, per creare una nuova Fiumicino, ricca di giardini, che basasse la propria economia sulle nostre punte di diamante, il mare, la pesca, il commercio, l’aritgianato. Allora si che saremmo una bella realtà del litorale romano.
Spero che il mio non rimanga solo un sogno, ma una bella realtà!
Lettera inviata da: Anna