Caro sindaco, se vuole bene alla città e ai cittadini si occupi anche delle cose piccole
Scegliamo la formula della ‘lettera aperta’ perché intendiamo parlare con lei e a tutti i cittadini. Vede, caro Sindaco, la differenza tra un politico e un uomo di Stato è che il primo pensa alle prossime elezioni mentre il secondo pensa alle prossime generazioni. Veda lei dove collocarsi, visto che per molti problemi del suo territorio da anni l’abbiamo sollecitata a soluzioni civili e non legali, ma lei sempre con grande disponibilità ha fatto orecchie da mercante o delegato ad altri la soluzione di detti problemi. In linea di principio parliamo delle cose più stupide, di quelle più piccole, di facile soluzione. Ad esempio non più trardi di 4 anni fa, nel marzo del 2007 quando fu rilasciata la concessione per l’area cani di Fregene sita all’interno della pineta monumentale, di fronte al pronto soccorso, lei e il suo ex assessore Proietti vi dichiaraste pronti ad eseguire le leggi e le normative che regolano la disinfestazione dei parchi, la loro manutenzione, la potatura, la gestione dei rifiuti, l’apertura e la chiusura dei cancelli, il rispetto delle regole con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, il rispetto dell’igiene, cippatura, assicurazione e via dicendo. Da allora nulla: niente controllo, niente manutenzione, niente potature, niente disinfestazioni, niente pulitura del sottobosco.
Quando recentemente le abbiamo riproposto l’annoso problema, lei ci ha rimandato al suo assessore Percoco, che ha preso il posto di Proietti, che ci ha rimandato a Russo, che ora sta male e ci ha rimandato alla sua segreteria che ci ha informato dell’esistenza di un un certo architetto a capo di un gruppo di “amici dell’area cani” che dovrebbe essere la soluzione del problema. Ora caro Sindaco, a prescindere dal fatto che ad oggi questo gruppo non risulta registrato come previsto per legge, il che potrebbe far scattare automaticamente una denuncia per occupazione di suolo pubblico e abusi vari nel momento in cui tale gruppo operasse all’interno della pineta, il problema vero è che non risulta che sian stata raggiunta alcuna soluzione. Il problema persiste, e dato che spetta al Comune vigilare e intervenire, a voi ci rivolgiamo.
Voi dite di volere la legalità sul territorio, poi però tollerate gruppi e gruppuscoli autonomi che vogliono farsi la legge da sé. La letteratura gialla definisce delitto perfetto quello in cui il colpevole non viene scoperto; la letteratura politica di Fiumicino è andata oltre, e ha creato il delitto più che perfetto, quello in cui si sa benissimo chi è il colpevole ma si fa finta di nulla.
Caro sindaco Canapini, sappiamo benissimo che lei ha cose “più alte” delle quali occuparsi, se vuole le facciamo l’elenco dei suoi appuntamenti quotidiani ma se lo desidera possiamo ricordarle anche l’elenco delle piccole (o grandi) cose per le quali i cittadini aspettano risposte e che l’Amministrazione non da e non ha dato nel tempo, e alle quali lei non ha dato alcun peso:
L’area cani di Fregene, l’eliminazione dei rifiuti dalle sponde dei canali di bonifica, le notizie sull’inquinamento dei canali e sui pesci morti, la pulizia dell’area intorno al bombolone del gas vicino al palazzetto dello sport, e in più tutte le promesse mai realizzate, da via Monte Cadria al nuovo ponte Due Giugno, al ponte della Scafa. Solo quando arrivano le denunce penali, caro Sindaco, la sua segreteria si sveglia. Non ci costringa ad arrivare al cannibalismo tra poveri. Non lo merita la città, non lo meria la sua gente.
Lettera inviata da: Mario Russo D’Auria, presidente Progetto Futuro