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Passato prossimo puntata 7: di Scafa in Scafa

Aneddoti, vicende e curiosità della storia più contemporanea del territorio di Fiumicino


di Roberto Saoncella

È una normale mattina di primavera 1975, non proprio l’ora di punta, e quello inquadrato al centro della foto in apertura dell’articolo è un tranquillo autista ex dipendente della Società Autoservizi Marzano e da poco passato in Atac, che guida lentamente un vecchio Stefer9621 in servizio sulla nuova linea L2 che collega Fiumicino paese con Ostia Lido. Il nuovo autobus ha da poco sostituito il precedente collegamento denominato L2 azzurro.
 
L’autista conduce lentamente il suo torpedone, su un tavolato di legno poggiato su zatteroni galleggianti che non garantisco certo un ottima tenuta di strada (VEDI FOTO 1).
 
Quello che lui e le altre auto al seguito stanno passando, è il provvisorio ponte della Scafa, realizzato dal Genio Civile in poco meno di un mese nel 1973, per permettere i lavori di ristrutturazione del vero Ponte della Scafa (VEDI FOTO 2).
 
Lungo 150 metri, largo 12, quest’ultimo è un ponte a sbalzo realizzato in calcestruzzo e marmo. Venne inaugurato il 2 dicembre 1950 dopo 2 anni e mezzo di lavori. Era stato progettato un anno prima, nel 1946 dal professor Vito Camiz, ingegnere e matematico docente di Tecnologia dei Materiali e Tecnica delle Costruzioni. Camiz era un ebreo che aveva perso la cattedra di insegnamento durante le leggi razziali del Fascismo, ma che, fra il 1941 e il 1943, contribuì alla lotta partigiana partecipando come libero insegnante all’Università clandestina di Roma, ovvero un corso di ingegneria organizzato dal matematico Guido Castelnuovo per gli studenti ebrei.
 
Il ponte sostituiva quello distrutto proprio dai tedeschi in ritirata nel 1943. Il precedente, che era detto “ponte di Tor Boacciana”, era stato voluto dal senatore Paolo Orlando nel 1916. Si trattava di un ponte di recupero, ovvero realizzato sfruttando parte della struttura metallica di un altro collegamento delle sponde del Tevere, ovvero il “Ponte degli Alari”. Quest’ultimo sorgeva poco più a valle di ponte di Castel Sant’Angelo e rimase in funzione fino alla realizzazione di ponte Vittorio Emanuele. (VEDI FOTO 3). Dalla sua demolizione, nacquero due ponti di ferro provvisori, quello della Magliana e quello appunto di Tor Boacciana a Fiumicino.
 
E quindi, prima del 1916, che ponte collegava le due sponde del Tevere tra Fiumicino e Ostia? La risposta è nulla, o meglio una fune. Una lunga corda era infatti legata alle due rive opposte, e veniva usata dal mandriano Tancredi Chiaraluce per attaccarvisi e fare la spola tra le due sponde a bordo di uno zatterone. Un servizio pensato per i primi bonificatori dell’Isola Sacra. E furono proprio i primi veneti a chiamare quella pseudo imbarcazione “Scafa”, che nel loro dialetto vuol dire tinozza. E questo nome lo portiamo dietro ancora oggi.
 
 
 

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