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No alla “Discarica e inceneritore”

“Il sito individuato per la realizzazione del progetto relativo all’impianto di trattamento e alla minidiscarica di servizio per rifiuti inerti a Pizzo del Prete-Le Macchiozze non impatta su aree di interesse archeologico”

E’ quanto dichiara, in una nota, l’assessore alle Attività produttive e Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Pietro Di Paolo. “Richiamiamo tutti al senso di responsabilità – conclude – senza creare allarmismi riportando notizie infondate e inesatte”.
 
Caro Assessore … peccato che l’abitato medievale di Castel Campanile, sorge su un pianoro di circa 800 metri fortificato da dirupi naturali in tufo. Il sito studiato nel passato da diversi storici, tipografi, antiquari, archeologi quali : Coppi, Canina, De Rossi, Kent Hill, Tomassetti, Ashby, Nibby, Dennis, Mengarelli, Silvestrelli, Conti, Enei, sembra sorgere sull’antica Artena, ma sicuramente su di un Pagus etrusco, di cui rimangono evidenti testimonianze: la tagliata (strada scolpita nel tufo) di circa 200 metri e alta 8, materiale ceramico affiorante e una necropoli etrusca a camera situata a nord, scavata negli anni 40 in località Macchiozze-Pizzo del Prete, da cui proviene il bellissimo vasellame attico a figure nere e rosse, conservato in diversi musei del mondo (Baltimora, Oxford, New York). Ma il pianoro e le valli limitrofe erano frequentare anche in epoche precedenti, come dimostrano i vari ritrovamenti appartenenti a villaggi che vanno dall’epoca neolitica all’età del bronzo finale (6000-12000 A.C.).
Il sito medievale che sorgeva sul pianoro era diviso in tre zone: nella zona più a sud, la più difendibile, vi era la rocca con la piccola chiesa e cimiero appartenuta a vari proprietari tra cui la più documentata è la famiglia nobile romana dei Normanni, che nel 1200 possedeva tutti i territori circostanti: Castel di Guido, Maccarese, Palidoro, Torre in Pietra, Tragliata, Luterno (Torre Pascolara). Al centro del pianoro, difeso da due fossati, forse etruschi, vi era il villaggio composto da abitazioni in muratura, abitazioni in grotta, grotte stalla, magazzini, silos. Nella zona più a nord, c’era la chiesa principale del paese con cimitero annesso, difesa da un fossato e da due torri, di cui una perfettamente conservata. Tutto l’abitato era circondato da mura in blocchi di tufo.Al di là del fosso del Castellaccio, su una parete di tufo, si trova un bellissimo Colombario rupestre, composto da due stanze con diverse nicchie-nidi per l’allevamento dei piccioni, preziosi fonti di cibo, guano-concime e unico mezzo di comunicazione aereo nel medioevo. L’ultima scoperta di questi anni a Castel Campanile, riguarda una citazione nel processo intentato dallo Stato della Chiesa all’ordine dei Templari, dove viene citata la chiesa di S.Lorenzo in “Castrum Campanilis” appartenente all’ordine. La chiesa è oggetto di studio da alcuni anni per la sua individuazione.
 
Lettera inviata da: Felice
 
 
 

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