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Treno 3257 ritardo, passeggeri a terra

“Minuti di tensione, urla strilli e accumulo di ulteriore ritardo”

Ormai e’ una costante quotidiana. Anche oggi il treno e’ arrivato con 5 minuti di ritardo a Ladispoli e ha fermato al limite della banchina, cosi c’e’ stata la corsa alla carrozza. Alla stazione di Palidoro addirittura ha fermato la prima carrozza e parte della seconda fuori banchina, salita e discesa tra le canne. Corsa alla carrozza senza premio, le persone sono rimaste a terra. Immaginate cosa e’ successo alla stazione di  Maccarese Fregene? Lo stesso.
Treno lungo, corsa dei pendolari e tutti giù per terra. Da bambini si giocava con il girotondo e la canzoncina, ma ora da adulti e pendolari è molto più duro e fa anche molto male. Minuti di tensione, urla strilli e accumulo di ulteriore ritardo. E via alla stazione Aurelia per ripetere la pietosa scena, ma questa volta di fronte a centinaia di stranieri che vengono lasciati dai bus turistici, increduli di vivere esperienze da terzo mondo, che si sarebbero aspettati di vederle, magari in india, ma non a Roma.
Di tutto questo, i pendolari, assieme a tutti i cittadini di Roma, e d’Italia, ringraziano FS per offrire un servizio di questo tipo e darne dimostrazione pratica al mondo intero.
Ma la sicurezza del viaggio? La sicurezza all’incolumità fisica? La sicurezza dell’ambiente e della salute dei viaggiatori? Dove si viaggia stipati l’uno su l’altro, dove non si riesce a prendere un cellulare per rispondere ad una chiamata, o volendo lasciare la 24 ore, questa non toccherà mai terra per il sovraffollamento. Esiste la sicurezza? Basterebbe una brusca frenata del treno, per avere centinaia di contusi.
Noi pendolari, confidiamo negli organi di informazione, che sono una cassa di risonanza dei nostri problemi, che nè Trenitalia nè la Regione Lazio sono riusciti a risolvere, con uno scarica barile, degno del duo cinematografico “Totò e Peppino”.
Grazie agli organi di informazione, che viceversa sono sempre stati al nostro fianco, auspichiamo che la coscienza di tutti gli italiani e ancor più di qualche politico del Governo, raccolgano il nostro grido di aiuto, ed intervengano con vere azioni politiche e non più solo con le chiacchiere.
 
Lettera inviata da: Roberto Oertel, Presidente Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord
 
 
 
 
 

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