Progetto Tricolore:”manca una seria politica di sostegno a questo trainante comparto del territorio di Fiumicino”
“Ben vengano i tavoli di concertazione, ben vengano commissioni speciali, sono altresì gradite posizioni nette e soluzioni immediate alle problematiche che stanno affliggendo il settore del trasporto aereo di Fiumicino – ha dichiarato l’Associazione culturale Progetto Tricolore che spiega – affrontando il tema aeroportuale notiamo come questo importantissimo scalo, rappresentato da una miriade di aziende che compongono l’indotto ma rappresentato soprattutto da migliaia di dipendenti, oltre che ai milioni di passeggeri che ogni anno transitano nel suo interno, non sia per niente salvaguardato dalle istituzioni”.
“Nel corso di questi mesi -sottolinea l’Associazione – sono state denunciate criticità aziendali causate da un sistema eccessivamente liberalizzato e non regolamentato. O meglio di regole ce ne sarebbero però c’è chi non intende rispettarle. Ne citiamo una su tutte e cioè il rispetto della clausola di salvaguardia sociale”.
“Per mezzo di questa legge, in teoria, ad un passaggio di attività tra un handler e l’altro, corrisponderebbe un numero di dipendenti, che dovrebbe seguire lo stesso – sostiene l’Associazione – già il rispetto di questa clausola impedirebbe il crearsi di esuberi di personale. E allora ci chiediamo, perchè gli organi preposti non fanno rispettare queste regole? Sono mesi che diciamo sempre le stesse cose, tutti i rappresentanti politici del territorio hanno acceso i riflettori al problema occupazionale dell’aeroporto di Fiumicino. Il caso Argol, la situazione non facile di Flight Care Italia, le note vicende che vedono protagonista la società di gestione Aeroporti di Roma, ma anche altre realtà che vivono un momento di vera e propria difficoltà, rappresentano uno scenario preannunciato”.
“Le istituzioni devono assolutamente riflettere e salvaguardare una realtà, come quella del Leonardo da Vinci – ribadisce l’Associazione – che è un bacino di utenza enorme, il più importante distretto industriale del centro sud. Sui tavoli dobbiamo mettere le soluzioni e sollecitare gli interlocutori ad intervenire tempestivamente esortandoli a far rispettare le regole che sono fondamentali per il ripristino di un equilibrio all’interno dello scalo. La stragrande maggioranza dei dipendenti aeroportuali sono cittadini di Fiumicino e registriamo con tristezza un clima di sfiducia e di tensione negli ambienti lavorativi. L’aeroporto di Fiumicino un tempo era il fiore all’occhiello della nostra Regione e di tutto il Centro Sud, chi vi lavorava al suo interno era quasi invidiato, purtroppo oggi le cose si sono capovolte ed il paradosso sta nel fatto che i motivi non sono la carenza di lavoro ma la mancanza di una seria politica di sostegno a questo trainante comparto del territorio di Fiumicino” ha concluso l’Associazione Culturale Progetto Tricolore.
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