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Aeroporto2: mancano le infrastutture

Biselli:”prima di parlare del raddoppio dell’aeroporto, si lavori sulle infrastrutture che non ci sono”

“Con la ritrovata coesione all’interno della maggioranza e il via libera dell’aula al patto di fine mandato, è necessario mettere in cantiere nel più breve tempo possibile i tanti progetti previsti nel programma – ha dichiarato Raffaello Biselli (vedi foto), vicepresidente del Consiglio comunale di Fiumicino – ma soprattutto calendarizzare a stretto giro di boa un consiglio comunale straordinario, protocollato da tutte le forze politiche e tra i punti del nuovo patto di maggioranza, con i vertici AdR, Alitalia, Enav ed Enac nel quale discutere in primis di raddoppio aeroportuale, ma soprattutto dei mancati investimenti per il potenziamento infrastrutturale dell’hub”.
“Le ultime preoccupanti dichiarazioni – spiega Biselli – rilasciate dall’amministratore delegato Alitalia, Rocco Sabelli su una possibile saturazione dell’hub e la necessità di investimenti per il potenziamento delle infrastrutture nell’area sud dello scalo, arrivate dopo diversi appelli tra i quali anche quelli della vicepresidenza del consiglio comunale di Fiumicino, sono allarmanti. E se inascoltate, rischiano di penalizzare pesantemente la produttività del Leonardo Da Vinci. Fra due anni, senza nuovi fondi, il mercato sarà saturo – ribadisce il vicepresidente del Consiglio comunale – il rischio di depotenziare ancora gli investimenti che potrebbero relegare Fiumicino ai margini del trasporto aereo e dare il via a una nuova Alitalia, con cassintegrati, richieste di mobilità e licenziamenti, è dietro l’angolo”.
“È indispensabile lavorare sull’adeguamento infrastrutturale dell’hub di Fiumicino, che non significa esclusivamente raddoppio del sedime aeroportuale, realizzando il nuovo molo fermo per mancanza di fondi e mettendo in cantiere un serio piano della mobilità e dei trasporti che colleghi l’aeroporto con la Capitale e il resto della Regione – sostiene Biselli – questi interveti non possono essere relegati solo ed esclusivamente all’aumento delle tariffe ritardando ciò che oggi è urgentissimo. Ma alla ricerca di soluzioni percorribili, come il coinvolgimento di partner privati che possano dare nuovo slancio alla porta del Mediterraneo. Un hub che voglia definirsi tale deve porre al centro del proprio progetto strutturale un piano investimenti, garantendo anche quella sicurezza dei passeggeri e dei propri operatori, che troppo spesso viene dimenticata”.
 
 
 

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