Il Collettivo NO Porto commenta: “15 minuti di celebrità prima o poi spettano a tutti, specie sotto campagna elettorale”
La campagna elettorale, si sa, è momento di propaganda, ed ecco che in queste settimane spuntano pettorine rosse, striscioni e selfie contro il degrado. In particolare, questa profonda indignazione viene sollevata da quei partiti che ora si professano contro il sistema, ma che nella quotidianità portano avanti politiche reazionarie e neoliberiste, responsabili di molti dei mali profondi della nostra società. Personaggi che ormai da anni siedono in consiglio comunale, si risvegliano battaglieri e provano a racimolare consensi, battendo sul tasto di un degrado che anch’essi hanno contribuito a creare. Il tutto propagandato senza promuovere soluzioni, senza tenere conto di chi questi ambienti li vive ogni giorno, non solo oggi, e che quotidianamente prova a strappare dall’incuria politica il proprio territorio.
Il Collettivo NO Porto da anni persegue azioni e lotte contro speculazioni e degrado, senza il supporto di nessuna rappresentanza politica. Le giornate di pulizia delle spiagge, le manifestazioni contro le cementificazioni selvagge e il loro conseguente degrado, sono solamente alcune delle pratiche attuate dal collettivo in questi anni. Pratiche che non sono state né condivise, né tantomeno riproposte dai personaggi che oggi si atteggiano a paladini del territorio.
Tuttavia, grande risalto mediatico viene dato alla pagliacciata delle pettorine rosse e degli striscioni. Queste indignazioni lasciano il tempo che trovano, ovvero il tempo di un selfie, di un proclama su Facebook di cittadini indignati per un giorno, che lasceranno dietro di loro solamente il nulla post elettorale. Ma, come si dice, 15 minuti di celebrità prima o poi spettano a tutti, specie sotto campagna elettorale.
Collettivo NO Porto