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Assovolo, Furiga: “Le direttive europee non sono responsabili della vicenda Ita Airwais”

“Nessuna direttiva assoggetta la gestione del trasferimento di una parte del patrimonio Alitalia ad ITA Airways”


di Fernanda De Nitto
 
L’organizzazione sindacale ASSOVOLO, affiliata allo SNAUT (Sindacato Nazionale Autonomo Unione Trasporti), particolarmente rappresentativa del personale navigante e di terra della compagnie aeree operanti in Italia, nella persona del Segretario Nazionale, Carlo Furiga, ha voluto esprimere una sua valutazione riguardo le dichiarazioni fornite dalle sigle sindacali presenti all’incontro con il gruppo consiliare di opposizione del Comune di Fiumicino, relativamente all’articolo pubblicato lo scorso 1 giugno (Clicca qui).
 
“Nessuna direttiva europea assoggetta la gestione del trasferimento di una parte del patrimonio Alitalia ad ITA Airways, bensì si può fare riferimento alla lettera della Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea – è quanto dichiara il Segretario Nazionale ASSOVOLO, Carlo Furiga, che aggiunge – La DG Comp, ufficio europeo preposto al controllo delle direttive e procedure governative nazionali, ha specificato che secondo le autorità italiane una parte del patrimonio Alitalia nell’attività del trasporto aereo è stata trasferita a ITA mediante trattative dirette che hanno riguardo il leasing degli aeromobili, i relativi slot e gli altri beni connessi. Alitalia e ITA hanno successivamente stipulato un contratto di compravendita sempre sulla base di negoziati diretti, effettuato a condizioni di mercato stabilite dall’art. 6, comma 4 del D.L. n. 99 del 30/06/2021″.
 
“Per un’attenta delucidazione – prosegue – in merito alle procedure nazionali applicate, vi è la memoria del segretario generale UILT del settembre 2021, inviata alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, la quale ribadisce che la cessione in oggetto ha costituito attuazione dell’art. 11 quater del D.L. n. 73/2021 ed effettuata in esecuzione del programma di cessione con finalità liquidatorie predisposte dai Commissari Straordinari, modificato al fine di essere adeguato alla decisione della Commissione Europea. La ratio della disciplina comunitaria è stata intesa ad assicurare la continuità dei rapporti di lavoro esistenti nell’ambito di un’attività economica indipendente dal cambiamento del proprietario e, quindi, finalizzata a proteggere i lavoratori. La direttiva 2001/23/CE ha individuato l’oggetto del trasferimento in una entità economica che deve conservare la propria identità e l’idoneità funzionale alla realizzazione di una determinata attività economica”.
 
“Che si sia trattato – rimarca Furiga – di cessione di ramo d’azienda è stato quindi appurato dal Tribunale di Roma e di Milano, una volta apparso il contratto di cessione ed il governo è intervenuto a posteriori ad affossare le cause del riconoscimento dell’art. 2112 da parte dei lavoratori. Volendo ad ogni costo ritenere la buona fede di coloro che hanno asserito quanto riportato rispetto alle direttive europee, gli stessi dovrebbero chiedere conto ai rispettivi vertici sindacali rispetto alla sottoscrizione degli accordi in deroga all’art. 2112 e quindi alle tutele dei lavoratori, dove in base alla sentenza del Tribunale di Roma del luglio 2023 si ritiene tale articolo non applicabile”.
 
“In conseguenza della natura liquidatoria della procedura di Alitalia SAI S.p.A ci sono stati esiti alterni nelle tante sentenze, ma finalmente scopriamo che come da decreto del tribunale fallimentare di Civitavecchia, la procedura diventa liquidatoria dal 14 gennaio 2024, quindi fino a quella data sulle basi della legge Marzano utilizzata per il commissariamento andavano tutelati tutti i lavoratori, come peraltro operato nei riguardi dei rami handling e manutenzione, ma non per il ramo Aviation, da parte della triplice” conclude il Segretario Nazionale ASSOVOLO, Carlo Furiga
 
 
 

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