“Le nostre sono proposte serie e concrete, ghettizzare i disabili è falso e pretestuoso”
“Ancora una volta la sinistra è capace solo di alzare polveroni su interpretazioni forzate rispetto a dichiarazioni altrui” lo Lo afferma in un comunicato stampa Gianluca Tripolini, candidato di Fratelli d’Italia alle elezioni comunali di Fiumicino, in risposta alle dichiarazioni di Alessandra Colonna e Armando Fortini (clicca qui).
“Dopo i continui strali – prosegue – dedicati agli avversari ora per omofobia, ora per nostalgici del fascismo, ora per razzismo, Fortini e Colonna si dedicano a puntare il dito contro di me e Mazzoni tacciandoci di voler ghettizzare i disabili. E’ falso e pretestuoso“.
“Quanto di più lontano da ciò che abbiamo proposto – sottolinea Tripolini – Abbiamo invece detto che servono luoghi di sport attrezzati per i disabili, luoghi dedicati a specifiche attività per specifiche disabilità, che non vuol dire impedire a un disabile di usufruire di una normale palestra ‘pensata’ per i normodotati (se le barriere architettoniche fossero eliminate), ma creare palestre a misura anche di alcune disabilità che necessitano di particolari attrezzature. Palestre che, ovviamente, sarebbero aperte a tutti, ma che consentirebbero a chi ha specifici deficit di usufruire di servizi attualmente inesistenti”.
“Se tutte le energie profuse in questo comunicato, Fortini e Colonna le avessero impiegate per gestire meglio il binomio sport e disabilità, non ci troveremmo oggi a sentir dire loro che ‘l’Amministrazione è impegnata attraverso il progetto PEBA Piano per Abbattimento delle Barriere Architettoniche‘, ma potremmo avere un elenco di siti già disponibili per i disabili. Peccato non ci siano, e su questo tema Fiumicino è indietro anni luce. Comunque la questione non è solo togliere le barriere architettoniche, ma ‘pensare’ a costruire o preparare strutture dedicate sia ai normodotati sia ai disabili, con specifiche peculiarità per alcune patologie. Le nostre proposte – conclude Gianluca Tripolini – sono serie e concrete, la loro indignazione pelosa non ci interessa”.
