Parliamo questa volta delle amministrative 2011 in 3 domande a bruciapelo fatte ai rappresentati dei tre poli del Comune di Fiumicino: il Presidente del consiglio comunale Mauro Gonnelli (Pdl), il Capogruppo ad interim del Pd, Paolo Calicchio, e il Capogruppo di Fli, Raffaello Biselli.
Tutti d’accordo. Per una volta l’analisi dei tre poli, tirando le somme, è la stessa. Le ultime amministrative? Hanno affossato la vecchia politica salottiera. E mostrato un nuovo spirito critico degli elettori che hanno bocciato le logiche partitiche e premiato chi vive il territorio 365 giorni l’anno. Il Presidente del consiglio comunale Mauro Gonnelli (Pdl), il Capogruppo ad interim del Partito democratico, Paolo Calicchio, e il Capogruppo di Futuro e Libertà, Raffaello Biselli, anima laica del nuovo movimento finiano, analizzano a bocce ferme, in tre domande a brucia pelo, i dati delle amministrative 2011.
Vinti e sconfitti?
Gonnelli (Pdl): Al di là degli schieramenti, hanno trionfato quei candidati espressione dei territori. Ha vinto la condivisione, mentre sono state sconfitte quelle vecchie logiche di partito salottiere e snob di Pd e Pdl, che non tengono conto di chi ogni giorno sgobba, stando in mezzo alla gente. Ha perso chi ha deciso di calare dall’alto e imporre candidati estranei, lontani dai cittadini, che hanno vissuto, negli ultimi 40 anni, i comuni che vorrebbero governare sì e no nei 60 giorni della campagna elettorale. C’è un dato confortante che queste elezioni amministrative hanno lanciato: il nuovo spirito critico degli elettori, una rinnovata indipendenza delle scelte. Una nuova presa di coscienza sulla necessità di resettare e rinnovare le logiche della politica.
Calicchio (Pd): Hanno vinto i territori, i candidati condivisi, espressione del territorio che hanno programmato il futuro della città insieme ai suoi cittadini e in base alle loro reali esigenze. Si sono affermati quei candidati frutto di un sistema democratico chiamato primarie. Sono state sconfitte le vecchie logiche di partito, le bugie, gli inciuci, i candidati che sul territorio non hanno mai messo piede.
Biselli (Fli): Sconfitti quei personaggi che si sono auto-imposti con arroganza. La politica deve capire che le candidature non possono essere calate dall’alto ma condivise da chi fa politica nei territori. Vincitrici, soprattutto nel Lazio, le liste civiche. Un segnale inequivocabile che gli elettori hanno voluto inviare ai salotti buoni, i quali hanno dimenticato che la politica nasce dalla base e non dai vertici. Al di là di tutto, vincitrice Fli. Queste amministrative erano un banco di prova fondamentale, una transizione. Futuro e libertà lo ha superato brillantemente. Sono sicuro che il lavoro che stiamo svolgendo, forse non ancora intuito del tutto, porterà i suoi frutti fra due anni, alle elezioni comunali e nazionali.
Cosa possono determinare, i risultati di queste amministrative, negli equilibri di maggioranza e opposizione a Fiumicino?
Biselli (Fli): In questa legislatura non cambierà nulla, ma una riflessione sull’esito delle amministrative potrà cambiare gli assetti politici locali del futuro. Si dovrà puntare sul rinnovamento. L’area moderata e centrista dell’elettorato è e rimane determinante. E sono sicuro che Futuro e Libertà possa diventare un punto di riferimento per quei laici che attendono ancora un partito di stampo europeo che manca a questo Paese, non più legato a quei vecchi meccanismi che i cittadini hanno voluto affossare.
Gonnelli (Pdl): Mi auguro una rinnovata presa di coscienza del ruolo fondamentale di guida della città che possono svolgere le classi dirigenti locali, le quali, da parte loro, debbono rivendicare una maggiore fiducia e una autonomia nelle scelte che determinano il futuro della città. Per quanto riguarda gli equilibri interni alla maggioranza e all’opposizione invece non cambierà nulla. Questo esecutivo arriverà fino a fine legislatura senza problemi.
Calicchio (Pd): Non cambierà nulla nella maggioranza fino a quando i partiti che la compongono accetteranno il monocratismo esasperato del sindaco che lede il lavoro che i consiglieri comunali svolgono sul territorio. Il Pdl in primis dovrebbe fare una seria riflessione su questo. Dall’altra, spero si determini una nuova attenzione della politica cosiddetta alta, i responsabili regionali e nazionali, nei confronti dei territori che hanno bisogno di essere rappresentati.
Come vede il futuro?
Calicchio (Pd): Con ottimismo. I cittadini si sono riappropriati del loro ruolo di giudici e dopo un anno di bagarre e immobilità a livello nazionale e locale ora sono in grado di scegliere chi potrà rappresentarli nei prossimi anni.
Biselli (Fli): Con una speranza: ricominciare a fare politica sul territorio e condividere programmi insieme alla città. Da parte sua Fli lo farà a 360 gradi, senza preclusioni e pregiudizi, posizionandosi in un’area consona al partito. Mi auguro un rinnovamento della classe dirigente locale, cresciuta sul territorio. Non mi auguro invece personaggi che si affaccino alla politica solo per scopi personali. Non escludo nemmeno che se la politica continuerà a essere questa, Fli non decida di correre da sola candidando a sindaco un proprio esponente: giovane, espressione della città e non di quelle logiche salottiere che combattiamo.
Gonnelli (Pdl): Avvincente e con la consapevolezza che questi due anni che ci separano dalle comunali del 2013 saranno determinanti per formare la nuova classe dirigente di Fiumicino. Oggi più che mai viene rafforzato il concetto di territorialità: noi possiamo anche essere criticati, amati o disprezzati ma un merito ineluttabile è che la faccia ce la mettiamo sempre e in prima persona. E in un contesto del genere, mi rimane difficile pensare che gli elettori di Fiumicino accettino di trasformare l’amministrazione e la città in terra di conquista di chi non si è mai esposto, non ha mai sacrificato le sue giornate per stare sul territorio, non ha mai avuto il coraggio di vivere anche i momenti difficili e vuole presentarsi solo oggi che Fiumicino, grazie a tutti coloro che l’hanno governato, maggiorana e opposizione, è diventato un comune con grandi interessi e in piena espansione. Un ultimo appunto: senza l’aiuto di nessuna regia esterna alla città, anzi, proprio diffidando di queste regie, i giovani siano di destra che di sinistra, sono riusciti a superare le diffidenze e hanno cominciato a dialogare solo ed esclusivamente nell’interesse della città che vivono. Di giovani nel 2013 ce ne saranno molti di più; perché l’eternità non esiste, nella vita come in politica.
Come possiamo vedere, il risultato di questa intervista è una convergenza dei poli su due fattori fondamentali: la sconfitta delle vecchie logiche di partito. Ovunque sono stati calati dall’alto candidati non espressione del territorio, questi sono stati sonoramente battuti. E infine una rinnovata coscienza dei cittadini che hanno affossato la politica salottiera e snob e si sono riappropriati del loro ruolo di giudici.