Calicchio:”ci vuole un vero cambiamento politico e nell’elettorato”
“I numeri, impietosi, sulla sanità laziale usciti in questi giorni dalle pagine di Repubblica dicono chiaro che, così com’è strutturata la sanità regionale, non va – è il commento di Paolo Calicchio, consigliere del Partito democratico di Fiumicino – impensabile, guardando in casa nostra Ostia-Fiumicino, attendere 188 giorni per un’ecografia all’addome; 132 per un’ecografia ostetrica; 202 per un ecocolordoppler e 250 per una tac alla testa”.
“La colpa? Né Polverini, come non fu di Marrazzo o Battaglia prima o ancora di Badaloni – afferma Calicchio – pensare di risanare un bilancio di una Regione dopo gli sperperi, quelli sì, della giunta Storace in cinque anni è roba da fantascienza. Soprattutto se le logiche politiche rimarranno quelle attuali. Più posti al sole possibili e poca attenzione a cosa accade realmente nella quotidianità. Il distacco ormai abissale tra le sale dei bottoni e la strada si è così acutizzata da aver creato una vera e propria frattura, insanabile, tra il cittadino e la politica. Un fuoco di anti-politica rinfocolato dalla politica stessa, più brava a impallinare l’avversario e rigettare le colpe, meno a produrre atti concreti per risanare un asset ormai sull’orlo del baratro che penalizza gli stessi cittadini”.
“Forse ci vogliono programmi diversi, con persone diverse e logiche diverse – sostiene il consigliere Pd – Giunte non più raffazzonate con il pallottoliere alla mano. Basta pesare le persone soltanto per il numero dei propri voti. Valga la meritocrazia. Persone e compagini capaci di garantire un vero cambiamento. Ma questo non può avvenire senza una nuova stagione della politica che veda il corpo elettorale, il cittadino, in prima linea, emancipato. Basta accogliere supinamente tutto quello che la politica ci propina, basta subire le sue ingiustizie” ha concluso Paolo Calicchio.