Di Mitri (FdI): “Valorizzare la presenza dei daini, perchè sono una risorsa e non un problema”
“Stiamo mettendo in campo soluzioni e proposte da presentare all’amministrazione Comunale atte a valorizzare la presenza dei daini di Fregene, in modo che la località del Comune di Fiumicino possa diventare il simbolo dei daini, con un integrazione tra tessuto cittadino è questa meravigliosa specie” dichiara Alessio Di Mitri, presidente del “Circolo Leonardo Da Vinci”.
“Da parte della vecchia amministrazione comunale purtroppo – prosegue – c’è stato un totale disinteresse alla tematica che sta portando difficoltà ai daini stessi oltre che ai cittadini. La situazione è totalmente fuori controllo, è necessario un censimento, politiche di sterilizzazione e di riproduzione degli animali. Venire a Fregene per incontrare i daini, in un ambiente protetto e sicuro per le persone e per gli animali”.
Dello stesso avviso Daniela Lo Curto membro del Circolo e volontaria, che da anni si occupa della tematica degli animali tutti del Comune di Fiumicino “Sono ormai anni che nella località di Fregene non è difficile incontrare dei daini. Animali bellissimi e affascinanti con un non so che di fiabesco che ci riportano a quelle creature meravigliose che vivono nei boschi”.
“Però dati gli ultimi incidenti che hanno avuto come protagonisti proprio questi animali meravigliosi sono diventati – sottolinea – un problema come lo sono i lupi o i cinghiali che si trovano nelle zone di Fiumicino e limitrofe”.
“La fauna selvatica và conservata e curata qui invece – rimarca Daniela Lo Curto – sembra che appena qualcuno avvisi un problema si parla di abbattimento. Ricordiamoci che dove ora c’è una città, con cemento e strade, prima era habitat naturale di molti animali. Ho sentito lamentele addirittura per chi usa la pista ciclabile perchè ci sono le nutrie. Insomma invece di trovare una soluzione semplice e indolore cosa si pensa di fare? Li abbattiamo! Seguiamo tutti l’insegnamento malato del signor Fugatti? Che chiede solo e sempre l’abbattimento dell’orso? Tutto questo è inammissibile! Ci sono a mio avviso ben altre soluzioni e strade ben più soft da seguire”.
“Chiedere l’intervento di associazioni adatte che possano monitorare la crescita smisurata di questi animali, con eventuali sterilizzazione degli esemplari ad esempio, lo spostamento in oasi protette o altri metodi non per forza crudeli ci sono se si vogliono trovare. La natura và preservata non distrutta! Dispiace per i danni agli agricoltori e agli allevatori, perchè la presenza di tanti animali selvatici non giova ai loro affari, ma cerchiamo soluzioni pacifiche e indolore perchè la vita umana và rispettata ma anche gli animali vanno rispettati e difesi. Perchè – conclude Daniela Lo Curto – si può evitare lo spargimento di sangue”.