Il Movimento 5 Stelle Fiumicino critica le brochures turistiche finanziate dall’amministrazione comunale
Abbiamo ricevuto da Movimento 5 Stelle Fiumicino e pubblichiamo “Già da qualche tempo sono in circolazione sul nostro territorio delle brochures finalizzate a illustrare le attrazioni turistiche del comune di Fiumicino. Si tratta delle guide turistiche ufficiali della Città di Fiumicino volute e approntate sotto la diretta supervisione dell’amministrazione. Perché ne parliamo? Di motivazioni ce ne sono parecchie e i cittadini avranno presto modo di rendersene conto. Per oggi iniziamo da quelle più semplici e macroscopiche, che colpiscono già ad una prima osservazione.
Innanzitutto – è persino banale sottolinearlo – una guida turistica è per definizione una pubblicazione destinata ai turisti; come tale è ragionevole aspettarsi di trovarla distribuita nei bar, nei ristoranti e in tutti quegli altri luoghi normalmente frequentati da turisti. A Fiumicino no. Qui da noi le guide turistiche sono distribuite nella biblioteca comunale di Villa Guglielmi (in effetti tutti possiamo apprezzare la quantità di turisti che ogni giorno popolano le sue sale!) e…nella centrale dei vigili urbani. Sì, proprio nella centrale dei vigili urbani.
Ma questo non sarebbe neanche l’aspetto più imbarazzante: sfogliando la guida infatti viene il sospetto che la difficoltà della sua reperibilità sia voluta. Perché mai? Ma perché vi si forniscono informazioni a dir poco parziali, vaghe, quando non addirittura ingannevoli, tanto che se il malcapitato turista dovesse fidarsi di quel che vi legge incapperebbe in amare sorprese. La guida si apre con una descrizione dell’importantissimo parco archeologico del porto di Claudio e Traiano, del quale, tanto laconicamente quanto sibillinamente, si ammette che “attende di essere meglio fruibile”: infatti è possibile visitarlo solo su preventiva prenotazione (come si legge sul sito del MIbact); per un turista occasionale, dunque, si tratta di una meta del tutto fuori discussione, ma questo la guida del Comune naturalmente non lo dice.
Ma la parte migliore è certamente quella che riguarda il Museo delle navi romane, la cui descrizione si estende per ben tre colonne. Vi si racconta l’occasione del ritrovamento dei relitti, si descrivono le tipologie di imbarcazioni conservate, si illustrano le finalità per le quali erano utilizzate, si profondono minuzie persino sulle tecniche di costruzione dei romani rispetto a quelle moderne…ma neanche una parola sul fatto che questo museo, con le sue belle e antiche navi, è chiuso al pubblico da ben 12 anni! Poniamo che un turista, stuzzicato dalla lettura, decidesse di dedicare il proprio tempo alla scoperta di questi preziosi ritrovamenti: sulla guida è presente l’indirizzo del sito internet del Comune, così il turista prima di spostarsi lo consulta, e cosa vi trova? Tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il Museo. E si mette in marcia. Proprio tutte le indicazioni? Sì, eccetto quella più importante: neanche nel sito del Comune infatti si fa cenno al fatto che il Museo non è visitabile da oltre un decennio. Solo un turista davvero pignolo – o semplicemente pratico delle cose italiane – indagando un po’ più a fondo e spingendosi fino a consultare il sito del Ministero dei Beni Culturali, scoprirebbe finalmente l’amara verità: “Chiuso al pubblico per lavori di restauro” (sic!).
Il Museo della navi è solo il caso più eclatante del pressapochismo con cui sono state redatte le 27 pagine di queste “guide turistiche”. Per nessuna attrazione infatti sono riportate né indicazioni per raggiungerla, né orari di apertura, né numeri telefonici a cui rivolgersi. Si presuppone quindi, da parte del turista, uno spirito da vero detective, battagliero e determinato. Tanto che viene da pensare che queste guide non siano in effetti state pensate perché le usino dei turisti veri, ma turisti virtuali, come virtuale è il l’Info-point turistico che doveva sorgere all’interno dell’aeroporto di Fiumicino, dove, secondo il progetto originale, dovevano essere distribuite proprio le brossure di cui vi abbiamo parlato. Mentre le brossure tuttavia sono state redatte e stampate, il progetto dell’Info-point si è arenato (per ora?) sulle sabbie delle belle intenzioni, come le navi romane. Ma questo progetto, seppure al momento arenatosi, ha avuto un costo. Voi lo sapete quanto è costato? E sapete chi ha beneficiato dei soldi pagati per la realizzazione delle guide turistiche? Se volete scoprirlo, tenete d’occhio queste pagine”.