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Il voto di scambio: ieri e oggi

Alleanza Civica per Fiumicino: “La trasparenza è fondamentale per consolidare il patto di fiducia con gli elettori”


La storia ci ha insegnato che il voto di scambio è sempre esistito. Nell’antica Roma il console Lucio Lucino Murena era stato accusato di corruzione elettorale. Con l’orazione Pro Murena, Cicerone ha difeso il console sostenendo che non fosse possibile parlare di voto di scambio considerato che il suo assistito era solito offrire giochi e banchetti con una certa leggerezza. Era davvero possibile dimostrare, si chiedeva Cicerone, che i suoi ospiti-elettori fossero prezzolati con quei baccanali?
 
Duemila anni dopo il legislatore italiano ha ribaltato il concetto, statuendo che la corruzione elettorale è un reato di “pericolo astratto”, per cui per la sua realizzazione è sufficiente la promessa di soldi o di un lavoro del candidato all’elettore per avere il suo voto, oppure basta l’offerta dell’elettore di modificare il proprio consenso in cambio di un beneficio.
 
Nel 2017, la Terza sezione penale della Cassazione, con la sentenza 39064/17, ha confermato l’applicazione più estensiva dell’articolo 86 della legge 579 del 1960, che prevede che “chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, dà, offre o promette qualunque utilità a uno o più elettori, o, per accordo con essi, ad altre persone, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, anche quando l’utilità promessa sia stata dissimulata sotto il titolo di indennità pecuniaria data all’elettore per spese di viaggio o di soggiorno o di pagamento di cibi e bevande o rimunerazione sotto pretesto di spese o servizi elettorali”.

Malgrado la stringente normativa in vigore, il partito della corruzione ancora esiste, prospera e muove il 4% dei voti del Paese.

L’associazione Libera è arrivata a questa stima partendo dalle rilevazioni dell’Istat, secondo la quale a oltre 1 milione e 700 mila cittadini (pari al 3,7% popolazione fra i 18 e gli 80 anni) sono stati offerti denaro, favori o regali per avere il loro voto alle elezioni amministrative, politiche o europee. Quasi 4 milioni di italiani, invece, hanno dichiarato di “conoscere personalmente parenti, amici, colleghi o vicini, ai quali è stato chiesto il voto in cambio di soldi o favori.
La moneta di scambio più gradita è il posto lavoro, soprattutto verso i più giovani, da ‘consegnare’ a elezione avvenuta. Come ha raccontato lo scrittore Roberto Saviano, però, negli ultimi anni il mercimonio si è realizzato anche attraverso “spese pagate ai supermercati per una due settimane/un mese. Sconti sulla benzina. Bollette luce, gas, telefono pagate. Ricariche dei telefonini“.
 
Alleanza Civica per Fiumicino ed i suoi candidati non solo rifiutano ogni forma di corruzione, ma intendono promuovere e battersi per la trasparenza, la libertà di voto da ogni condizionamento e la certezza del diritto.
La trasparenza è fondamentale per poter votare in modo consapevole e per consolidare il patto di fiducia con gli elettori. Ricordiamoci che il voto di scambio oltre ad essere un reato, ci priva della libertà di scelta dei nostri rappresentanti e, ancor prima, della dignità di cittadini, rendendoci sudditi.

Egidio Murolo
Vice Presidente Alleanza Civica per Fiumicino
 

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