La politica si scatena e chiede la verità sull’affare disabili, il Pdl attacca Zingaretti
La Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta sul servizio di bus per disabili della Provincia di Roma. Il Pm Stefano Rocca Fava ha formalizzato la conclusionedell’indagine, atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di 29 persone tra cui anche l’assessore provinciale alla Mobilità e Trasporti, Amalia Colaceci, e alcuni dirigenti di Palazzo Valentini.
Le accuse, nei confronti degli indagati, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d’asta.
I magistrati iniziarono gli accertamenti nel 2010, dopo il sequestro di 24 pullmini per il trasporto disabili gestito dalla società Ati Schiaffini Travel Spa, secondo le indagini dei pm, i minibus posti sotto sequestro non erano stati omologati.
Inoltre gli inquirenti riuscirono a scoprire la totale assenza di mezzi nelle linee, come invece era stato previsto dai programmi. Gli stessi pullmini venivano impiegati su altre tratte. Praticamente una vera e propria truffa dove i bus venivano utilizzati per altre attività anche se risultavano regolarmente operativi per il trasporto disabili.
Anselmo Tomaino (vedi foto), consigliere provinciale di Roma (Pdl) “Oltre al danno di aver gestito male un servizio che doveva essere il fiore all’occhiello della Provincia di Roma, adesso anche la beffa di scoprire questa situazione allarmante. Purtroppo, anche in questo caso, noi infelici profeti visto che già due anni fa chiedemmo più volte chiarimenti e spiegazioni sul modo in cui veniva gestito dalla Provincia di Roma il servizio bus per i disabili. Qualora le accuse venissero provate, sarebbe un colpo durissimo per Zingaretti che deve uscire subito dal silenzio e fare chiarezza con la massima celerità”.
Gabriele Lancianese, consigliere provinciale di Roma (Pdl) “Il presidente Zingaretti è ora che smetta di nascondersi. Alla prima seduta del Consiglio Provinciale mi aspetto che il Presidente venga in Aula e riferisca in maniera chiara e inequivocabile su tutta questa strana vicenda. Era a conoscenza dell’indagine? Cosa intende fare nei confronti non solo dell’assessore Colaceci ma di tutti i funzionari coinvolti nell’inchiesta in caso arrivassero le richieste di rinvio a giudizio? Come mai non si è accorto di nulla? E, soprattutto, credo che Zingaretti debba rispondere palesemente anche sulla vicenda del bando Bruno Tescari: capisco che, fra un anno, la Provincia non esisterà più, ma i disabili non spariscono per un tratto di penna in un decreto. Come intende assicurare che il servizio di trasporto a loro dedicato funzioni anche dopo che, fortunatamente, lui sarà passato definitivamente dall’uscita di Palazzo Valentini?”.
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