Graux:”da anni combattiamo per far luce all’incasso della fantomatica tassa sul rumore denominata I.R.E.S.A. e per richiedere i soldi che la gestione passata della Regione Lazio ha tolto ai cittadini”
“Avevo personalmente smosso la camera dei deputati con l’On. Francesco Aracri, La Regione Lazio con una puntale interrogazione dell’allora Consigliere Regionale di AN Francesco Lollobrigida, all’allora Marrazzo Presidente della Regione Lazio e al fantomatico Assessore all’Ambiente Zaratti, ma la risposta fu sempre la stessa …. Il nulla – ha dichiarato Massimiliano Graux, Capogruppo consiliare Pdl Fiumicino – chiedevo spiegazioni sul mancato pagamento dell’imposta che avrebbe potuto migliorare molto la vita dei cittadini. Parliamo di decine di milioni di euro che dovrebbero incassare i Comuni per opere sul territorio atte a diminuire il rumore aereo, per esempio vetri di tipo speciale antirumore e altro da far usufruire alla cittadinanza. L’art. 90 della Legge nazionale su l’I.R.E.S.A. recita: la ripartizione del gettito d’imposta viene effettuata all’interno da ciascuna Regione ed elaborato sui dati rilevati dai sistemi di monitoraggio acustico realizzati in conformità del Decreto del Ministro dell’ambiente del 20 maggio 1999 pubblicato sulla G.U. n.225 del 24/09/1999”.
“La mancata applicazione della tassa – continua Graux – è un palese danno all’erario, concludevo in una mia mozione votata all’unanimità in consiglio Comunale a Fiumicino. Per onestà solo l’ex Consigliere Regionale Bonelli aveva posto problemi alla Giunta di Sinistra ponendo i difficoltà i loro soldati, compreso l’allora Consigliere Enzo Foschi del Pd che guarda caso, solo oggi, visto che ora siede in Regione Lazio un’altra parte politica, scopre la tassa sul rumore I.R.E.S.A., ma prima dove era? Dove era l’allora Assessore all’Ambiente Zaratti??”
“Ecco perché questa è la politica che non ci piace – ribadisce Graux – si gioca sulla pelle della gente e si cerca di manipolare il consenso, del resto non importa a nessuno, chiaramente questo non deve essere una polemica per i comitati che fanno sempre il loro lavoro, ma prettamente sulla politica sempre più perniciosa. Comunque la presente verrà inviata anche alla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini e all’Assessore al Bilancio Cetica, i quali dopo all’emergenza sanità potranno certamente mettere le mani a questo scottante problema”.
“Certamente rimango proprio con lo stesso spirito di allora, quello di trovare la soluzione e richiedere chiaramente a nome di tutti noi anche gli arretrati, sono soldi che la gestione passata della Regione Lazio ha tolto ai cittadini, opere che possono contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti già compromessa dalla sempre più difficile coesistenza tra aeroporti e città. Vorrei conoscere, e sono certo tutti i cittadini chi è colui, ente o altro, che detiene questa somma altissima di denaro, Regione Lazio ? Adr? Enac ? Enav? Ministero del Tesoro?”.
“Anche al Sindaco di Fiumicino Mario Canapini invierò questo quesito in quanto come neo CdA di Adr spero che si impegnerà a trovare all’interno una chiave di lettura in quanto le società di gestione hanno l’obbligo a destinare, in sede di bilancio, il 7% degli importi previsti per le attività di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture aeroportuali ad opere finalizzate al contenimento ed abbattimento del rumore nelle zone limitrofe al sedime aeroportuale, nel caso in cui i valori previsti dalla legge in queste zone fossero superati; praticamente si è reso responsabile il gestore dello scalo del rumore prodotto da mezzi non di sua proprietà o pertinenza. Con questo criterio – sostiene Graux – si dovrebbe garantire alle popolazioni vicine l’applicazione del criterio: ‘chi fa rumore, paga!’ e che la situazione sia continuamente monitorata”.
Il primo aeroporto in Europa ad introdurre una tassazione sul rumore prodotto dagli aerei fu quello di Francoforte nel 1974, ed il parametro di riferimento utilizzato fu quello previsto dall’Annesso 16 dell’ICAO; ancora oggi, in Germania, è usato questo metodo, con l’eccezione dello scalo di Monaco in cui, oltre a quello, è considerato anche il numero di passeggeri a bordo, il peso massimo al decollo (MTOW, diverso per ogni tipo d’aeromobile) e l’orario in cui il volo viene effettuato.
In Francia, a seguito di una legge del 1992, si segue una strada simile: i parametri per il calcolo di una “Tassa per l’attenuazione del rumore nelle vicinanze degli aeroporti” sono:
– il MTOW (Maximum Take Off Weight) dell’aeromobile;
– il Capitolo dell’Annesso 16 d’appartenenza dell’aeromobile;
– la categoria dell’aeroporto da cui parte il volo;
– l’ora d’effettuazione del volo.
“Il ricavato da questa imposta è gestita dall’Agenzia per l’Ambiente e l’Energia che, dopo una consultazione con le commissioni, previste per ogni aeroporto, composte per legge da rappresentanti dello Stato, dei vettori, delle autorità aeroportuali e dei Comuni interessati, ne decide l’utilizzo; ad esempio, nel 1999, i proventi da questa tassa nel distretto aeroportuale di Parigi, che comprende il Charles de Gaulle, Roissy e Le Bourget, sono stati usati per insonorizzare 3.300 edifici della zona. La Svizzera, invece, monitorizza ogni singolo decollo e, sulla base dei dati ricavati, lo classifica all’interno di una delle 5 classi di rumorosità previste, alle quali corrispondono 5 diversi livelli di tassazione. In Gran Bretagna la tassazione sul rumore prodotto dagli aeroporti inizia nel 1980 negli scali londinesi di Heathrow, Gatwick e Stansted; inizialmente si trattava di uno sconto del 15% sulle tasse d’atterraggio per quegli aeromobili conformi agli standard previsti nell’Annesso 16 e, successivamente, riducendolo al 25 e solo per quegli apparecchi appartenenti al capitolo 3. In Olanda i diversi gruppi di classificazione, e quindi di tassazione, per rumorosità sono solo 3: nel primo troviamo quei tipi d’aeromobile costruiti nei primi anni ’80, ed ai quali non si applica nessuno sconto sulle tasse d’atterraggio; nel secondo ci sono, invece, quelli costruiti alla fine degli anni ’80, ed ai quali si applica uno sconto del 2.5%; nel terzo sono raccolti i velivoli di capitolo 2 ed i primi che hanno ottenuto la certificazione a capitolo 3, ai quali si applica una maggiorazione delle tasse del 7.5%; in più, per i velivoli appartenenti al capitolo 2, esiste un’ulteriore tassa aggiuntiva, divisa in due fasce, a seconda se l’apparecchio abbia un MTOW superiore od inferiore alle 100 tonnellate. In Belgio, oltre alla classificazione dell’Annesso 16, si considera anche la fascia oraria del volo, applicando un incremento del 50% sulle tasse se svolto nelle ore di picco 08:00 – 11:00 e 17:00 – 19:00. Ora – conclude Massimiliano Graux – attendo risposte certe!”