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Lavoratori Aeroportuali: famiglie costrette a vivere l’incubo della disoccupazione

“Non possiamo chiudere gli occhi su cosa sta succedendo in aeroporto”


 
abbiamo ricevuto e pubblichiamo
 

Abbiamo sempre sostenuto che quando la politica è ferma, immobile e non agisce, crea al Paese più danni dei politici che rubano.
Ormai  partiti  e movimenti  non si confrontano più sulle idee, progetti ed eventuali soluzioni alle innumerevoli problematiche che affliggono il nostro Paese.
 
Purtroppo il vero dialogo politico è solo un ricordo; basta andare sui social network per verificare qual’è l’impegno maggiore di fa politica. Oggi i politici parlano il linguaggio degli avvocati e sguinzagliano il loro staff alla ricerca di indizi o prove per cercare di abbattere attraverso la magistratura ed i social l’avversario di turno.
 
Tutto questo mentre tanti, troppi, lavoratori vengono licenziati. Famiglie costrette a vivere l’incubo della disoccupazione e, non tanto perché manca il lavoro in aeroporto, visto e considerato che ogni anno il gestore aeroportuale festeggia l’aumento dei passeggeri che transitano a Fiumicino.
 
Oggi tocca ai lavoratori della GH, azienda che si occupa delle pulizie a bordo degli aeromobili. Esuberi annunciati  già tempo fa, dal momento che Partiti e Movimenti  Nazionali nel loro silenzio e immobilismo, hanno permesso l’arrivo delle compagnie Low Cost.
 
A niente è valso il nostro “NO” all‘arrivo delle Low Cost presso il Leonardo Da Vinci, nessuno della politica nazionale ha voluto ascoltarci e prendere in considerazione le riflessioni fatte anche in Consiglio Comunale, sul grande rischio di avere dei futuri esuberi, in quanto le compagnie Low Cost per le pulizie di bordo impegnano il proprio equipaggio, ed era normale che questo andasse ad influire anche sulle decisioni delle altre compagnie che cercano di tenere il passo.
 
Riteniamo inutili i continui comunicati politici di solidarietà ai lavoratori aeroportuali, questi ormai arrivano in modo ripetitivo come delle obbligate condoglianze.
 
Cosa fare? Esistono soluzioni per cominciare ad invertire l’orrenda rotta intrapresa dalle aziende che operano dentro il sedime aeroportuale? Secondo noi si, ma solo applicando la vera politica. La politica che vuole creare economia e non come adesso dove è l’economia a creare la politica.
 
Un primo punto è sicuramente quello di rimettere in discussione il contratto con il gestore dell’Aeroporto Leonardo Da Vinci. Tanti anni fa dal governo, dopo continue manifestazioni di lavoratori insieme alla politica locale, è stata letteralmente bocciata la gestione privata facendo subentrare una ADR pubblica, una gestione privata che guarda caso produceva esuberi, nonostante l’incremento dei passeggeri e delle varie attività all’interno dell’aeroporto, una vecchia storia che purtroppo continua a ripetersi oggi.
 
Non possiamo chiudere gli occhi su cosa sta succedendo in aeroporto, si continuano a costruire locali, alberghi, parcheggi, attività di tutti i tipi, adoperando tasse inserite nel costo del biglietto aereo, per poi produrre ricavi per il privato. Quindi si adoperano soldi pubblici per attività che, oltre a non essere collegati direttamente al volato, creano anche concorrenza con le realtà produttive territoriali.
 
E’ necessario ridurre la forbice tra le grandi entrate indirizzate al privato e le poche uscite indirizzate all’occupazione, riteniamo che solo una ridefinizione del contratto del gestore possa arrivare a questo risultato.
 
Un secondo punto importante è la “libera concorrenza”, espressione amata da molte compagnie straniere che operano nel nostro aeroporto. Non si può pensare che esista concorrenza quando a Fiumicino operano compagnie che nel loro paese pagano il 10% di tasse e in Italia il 40%, non si può pensare che alle Low Cost vengano versati contributi per far transitare i loro passeggeri, mentre le altre compagnie devono versare cospicue somme al gestore. La libera concorrenza tra paesi che adoperano pesi fiscali diversi è veramente una utopia.
 
La politica, quella con la “P” maiuscola, deve prendere seri provvedimenti per livellare il divario tra le nostre aziende e da chi ha la sede legale all’estero e  vuole comunque operare in Italia. Bisogna agire subito, i costi sociali derivati da migliaia e migliaia di esuberi dei lavoratori aeroportuali negli ultimi anni, sono aumentati a dismisura, se anche dove esiste il lavoro riusciamo con il nostro immobilismo politico a creare un problema sociale siamo veramente al collasso.
 
Concludiamo con un “NO” alle Low Cost a Fiumicino, “NO” ad una gestione completamente privata dell’Aeroporto, “NO” all’apertura di attività extra aeroportuali all’interno del sedime, “No” ai parcheggi a pagamento per chi opera all’interno dell’aeroporto, “SI” al Bacino Unico dei lavoratori aeroportuali come primo strumento in difesa del posto di lavoro.
 
Direttivo Comune Autonomia Libertà Fiumicino
 
 
 
 

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