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Palidoro: caso parcheggio via del Granaretto

Russo D’Auria (Gil):“è un’opera incompiuta, ecco perché nessuno lo usa”


“Abbiamo visto il videoservizio di segnalazione fatto sul caso del parcheggio di via del Granaretto a Palidoro, e il motivo di tanta disattenzione degli automobilisti per quel sito c’è: mancanza d’informazione e lavori effettuati a metà” a parlare è Mario Russo D’Auria, leader di Gil, Gruppo indipendente libero per Fiumicino.

“Alla stazione di Palidoro Torrimpietra, peraltro rifatta in maniera ottimale da poco, quanto al sistema parcheggi – spiega Russo D’Auria – manca totalmente un segnale con la scritta ‘parcheggio gratuito a 300 metri’, che potrebbe essere l’indicazione più opportuna per i pendolari che devono lasciare la macchina per ore prima del ritorno.
Il parcheggio vuoto in realtà è completamente scollegato, a livello pedonale, con la via Aurelia e col semaforo che porta, tramite strisce pedonali, alla stazione. Furono fatti sia i lavori per un marciapiede sia i lavori per l’illuminazione, solo che tutto si è fermato a metà. Col risultato che diventa estremamente disagevole, se non addirittura pericoloso, fare il tragitto, seppur relativamente breve, dal parcheggio alla stazione”.
 
“Con pochi soldi per un cartello, un marciapiede e quattro pali della luce, si potrebbero dare risposte alla carenza di posti auto e alla sicurezza sull’Aurelia – sostiene Russo D’Auria – e sarebbe un segnale di attenzione verso un territorio di Fiumicino, la cosiddetta zona nord, troppo spesso lasciato ai margini non solo geograficamente ma anche a livello di attenzione amministrativa”.
 
“Prima di spendere soldi pubblici bisognerebbe capire perché vengono spesi – conclude Mario Russo D’Auria – in questo caso è chiaro che il ‘dopo’ non è stato preso in considerazione, né in riferimento alla stazione né in riferimento alle case costruite nei pressi di quel parcheggio. Qualcosa non è andato per il verso giusto, ed oggi abbiamo l’ennesima cattedrale nel deserto pagata con i soldi della gente. Errori da non ripetere più, perché non è più tempo di spendere soldi pubblici a vanvera. E comunque adesso l’imperativo è cercare di far fruttare quell’investimento. Qualche idea l’abbiamo data, ora spetta al Comune fare il resto”.
 
 
 
 

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