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Parco Leonardo: una riflessione e una proposta

Quadrini (Sel):“Liberiamo il quartiere Parco Leonardo dalla convenzione”


“Analizzando, in questi giorni, i dati delle primarie che abbiamo svolto lo scorso 20 gennaio, anche con riferimento a quelle svolte il 25 novembre, un risultato spicca su tutti: la partecipazione al voto degli abitanti del quartiere Parco Leonardo è stata molto bassa, a differenza di quelle nazionali, dove il dato è stato tra i più indicativi” ha dichiarato Antonio Quadrini (vedi foto), candidato alla Camera dei Deputati per Sinistra Ecologia e Libertà.
 
“E’ un risultato – prosegue – che personalmente mi aspettavo e che stà nello stesso termine che io stesso ho usato per individuare il quartiere cioè, Parco Leonardo.
Un nome imposto da una proprietà che, di fatto, sancisce che in realtà quel Quartiere, non è un Quartiere, ma una zona ‘governata’ da un imprenditore attraverso una Convenzione. Per certi versi ciò che è stata Fregene per moltissimi anni”.
 
“Una zona in cui i bisogni della gente, che dovrebbero essere uguali a tutti i cittadini degli altri Quartieri, non sono ascoltati – afferma l’esponente politico – esiste una totale mancanza di spazi sociali e pubblici, si pensi che alcune piazze sono private, scuole, asili e trasporti adeguati a collegare quella zona con Fiumicino Paese.
Questi bisogni sono, infatti, oggi mediati e controllati da una impresa e un potere che non è Pubblico. Come se in realtà lì ci fosse, non un Sindaco ma addirittura un vassallo proprietario”.
 
“Non c’è dubbio – ribadisce Quadrini – che il quartiere è abitato principalmente da cittadini che lavorano a Roma, vengono da Roma, ed hanno un legame con la capitale. E’ pur vero che se in quella zona non esiste una comunità che si aggrega alla Comunità Comunale è perché questa situazione rimane inchiodata e bloccata”.

“Sono convinto – sostiene – che l’unica soluzione sia liberare quell’area dalla Convenzione e far sì che la zona diventi una parte della collettività e con essa si rapporti e si confronti. Il primo passo è perciò ‘non’ rinnovare la Convenzione, pretendendo il completamento delle opere pubbliche ancora da realizzare, come il grande parco pubblico, ridando infine a quel luogo un nome che non lo identifichi con una struttura Commerciale. Una proposta: chiamiamolo Quartiere Leonardo da Vinci” conclude Antonio Quadrini, candidato alla Camera dei Deputati per Sinistra Ecologia e Libertà.
 
 
 
 

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