Intervista a Michela Califano capogruppo del Partito democratico di Fiumicino
Le dimissioni del Sindaco, quelle del Presidente del consiglio comunale. E prima ancora le autosospensioni. E il Pd cosa dice? Michela Califano fa un quadro dell’attuale scenario e lancia un piano per “salvare” subito Fiumicino.
Con il sindaco dimissionario, che scenari vede?
All’orizzonte non vedo niente di buono. Questa è una maggioranza litigiosa e spaccata che si ricompatta quando c’è da spartirsi qualcosa. A nessuno di loro piace l’idea di andare a casa. Troveranno una soluzione e Fiumicino vivrà agonizzante altri 18 mesi in attesa delle prossime elezioni. Troppi personalismi all’interno e troppi saltimbanco della politica. Non può funzionare più. la città ha bisogno di altro. L’hanno ormai presa in ostaggio.
Un bel quadretto…
Questa è una maggioranza che non ha esitato a svendere la città alla speculazione, a distruggere sogni e progetti di sviluppo per qualche poltrona, anteponendo sempre i propri interessi a quelli dei cittadini. Un quadro desolante. Per questo le elezioni sono l’unica alternativa.
Elezioni in cui lei sarà il leader e candidato a Sindaco dell’opposizione, come vocifera qualcuno?
Ma quale leader o candidato a Sindaco. Quella è stata una forzatura giornalistica. L’opposizione a tempo debito si metterà seduta e deciderà collegialmente la figura più adatta a ricoprire questo delicatissimo ruolo. Io penso ad una persona che abbia ricoperto già importanti ruoli amministrativi e abbia una esperienza politica a livello nazionale.
E lei?
Candidato a Sindaco? No, lo escludo. Mi piacerebbe, magari fra dieci anni. Ma ora no. Mi accontento di essere ciò che sono. Un consigliere comunale che lavora per il territorio. Anche se credo che in questo momento il tormentone sindaco debba essere messo in secondo piano, e più che concentrarci sulle persone dovremmo invece abbandonare quei personalismi che hanno annientato il Pdl e lavorare su un programma alternativo. Un programma che racconti finalmente ciò che si può e ciò che non si può fare. Senza falsi miti e promesse che sappiamo non potremmo mai mantenere.
Cosa proponete alla città?
Cose semplici e non il libro dei sogni, perché arrivati al punto dove siamo si ha bisogno di cose vere ed immediate. La realizzazione del ponte 2 giugno entro due anni dall’inizio della legislatura, tralasciando a questo punto l’impegno previsto nella convenzione del Porto turistico. L’amministrazione ha trovato un accordo con la società che sta costruendo il molo ma se si continua su questa strada il nuovo attraversamento sulla Fossa Traianea non lo vedremo mai. Arrivati a questo punto lo deve fare l’amministrazione comunale e prima di subito. E poi vogliamo avviare la raccolta differenziata che ci porti ad avere nel minor tempo possibile uno smaltimento dei rifiuti sostenibile e quindi scongiurare la realizazzione di una nuova discarica sul territorio. Non permettere il raddoppio dell’aeroporto ma pretendere che si mantengano i confini dell’attuale sedime aeroportuale. Pensiamo che lo sviluppo dello scalo di Fiumicino non debba passare per la costruzione di nuove infrastrutture a discapito del territorio ma attraverso un ammodernamento e un piano infrastrutturale serio. Le parole d’ordine sono efficienza ed efficacia di quanto già esiste.
Quante possibilità ha il centrosinistra di vincere?
Il centrosinistra se camminerà insieme, armonicamente, senza incappare in quegli errori che hanno lacerato il Pdl ha molte possibilità. Possiamo essere l’alternativa a questo sfacelo.