Satta (Noi Insieme):“Le primarie? Il nostro Paese non è pronto a fare questo di tipo di scelte”
“Il rischio? Ripetere il film del 2007, anche se sul fronte centrosinistra: il candidato elettoralmente più forte, quello del Pd, Raffaele Megna sconfitto da quello più debole, Giancarlo Bozzetto, SeL, che ha la meglio per essere poi abbandonato in ballottaggio: cosa sarà successo in quella settimana di meditazione? Quale sarà stato il motivo che li ha fatti tornare indietro? Sarà stata forse una scelta più conveniente? La città ha davvero bisogno di uno strumento imperfetto come le primarie, con votazioni che possono essere manovrate? E poi a nessuno piace perdere. Il candidato che esce da queste votazioni è veramente quello giusto? E una campagna elettorale nella campagna elettorale può davvero diminuire lo scollamento tra politica e città?”. Lo dichiara il leader della lista Noi Insieme, Luigi Satta che sottolinea: “Alla politica viene chiesto altro, un vero segnale di rinnovamento: i cittadini pretendono che si torni per strada a toccare con mano i problemi e risolverli. Chiedono che si porti avanti e si centrino gli obiettivi inseriti nei programmi elettorali. Chiedono partecipazione, una classe dirigente che abbandoni l’equazione ‘elettore uguale voto’. E il proliferare delle liste civiche è solo e soltanto la risposta democratica a un vecchio modo di fare politica e di lanciare un segnale forte e chiaro: i cittadini non si sentono più rappresentati dai partiti. Ma attenzione: non servirà a qualcuno riciclarsi dietro uno pseudo movimento popolare per lavarsi la coscienza, è necessario rottamare il sistema dalle fondamenta e non fare distinzioni tra vecchi e giovani, parlando di rottamazione come fa il sindaco di Firenze Matteo Renzi”.
“Ai giovani – rilancia Satta – dico mettetevi in gioco sul serio, non usate facili mezzi per emergere, e non pensate di usare la politica solo per sistemare mogli, figli, parenti e rimediare un ottimo posto di lavoro per se stessi. La politica non è un ufficio di collocamento. È ora di tornare a lavorare seriamente, anche gratuitamente se serve, mettendosi al servizio della città e di un ideale che oggi, forse ancora più del passato, deve essere il faro che deve guidare ogni amministrazione”.
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