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Porto Concordia: la revoca della concessione non è la strada giusta

Cini (Pd):”il Comune di Fiumicino deve intimare alla committente la immediata ripresa dei lavori”

Le ombre sulla realizzazione del nuovo Porto turistico dellà città di Fiumicino diventano sempre più cupe. L’inchiesta avanza ed il procuratore capo di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, ha dato mandato ai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Roma di compiere accertamenti sulle società che hanno in gestione il cantiere. Controlli che riguardano innanzitutto le posizioni fiscali di quattro o cinque società, tra cui quelle di Francesco Bellavista Caltagirone.
“Ormai anche le certezze del Sindaco Mario Canapini, dopo oltre un anno dal fermo dei lavori, cominciano a vacillare e ipotizza l’eventualità di revocare la concessione” ha dichiarato Roberto Cini (vedi foto), Presidente del circolo Pd ‘Aldo Moro’
“Noi riteniamo che questa non sia la soluzione ideale – sostiene Cini – considerato che, a nostro avviso, il probabile ricorso della committente sarebbe ampliamente supportato dai ritardi e dalle inadempienze dei vari Enti coinvolti, Regione, Comune e Ministeri, in merito alle mancate autorizzazioni alla progettazione della strada di accesso al Porto, alla proroga di dodici mesi concessa per la realizzazione della stessa, all’ordinanza del Sindaco che vieta il transito dei mezzi diretti al nuovo Porto ed alla ritardata istituzione della Commissione di Controllo”.
“Anche le ultime disavventure giudiziarie del patron di Acqua Marcia, Francesco Bellavista Caltagirone, non sarebbero di supporto ad una eventuale azione revocatoria della concessione in quanto il Gruppo non risulta essere impegnato nella compagine societaria della IP Porto Romano Srl, titolare della concessione che oggi risulta partecipato per il 58% dalla società Marina di Fiumicino Partecipazioni, per il 32% da Italia Navigando (Ministero Economia) e per i restante 10% circa frazionato tra soci minori. Per mettere eventualmente in mora la committente – spiega Cini – il Comune di Fiumicino e la Regione Lazio devono intimare l’immediata ripresa dei lavori e solo dopo, in caso di esito negativo, si creerebbero i presupposti per una eventuale revoca della concessione. Infatti il cantiere risulta libero da impedimenti ed i materiali, come previsto dalla convenzione, possono tranquillamente arrivare via mare. Eventuali problemi tra la committente e la società Acqua Tirrena, prima stazione appaltante, dovranno essere risolti tra le parti vista la natura privatistica delle due società. Alla Commissione di controllo, ormai insediata da oltre sei mesi, spetta il compito di verificare lo stato e la regolarità dei lavori fino ad ora effettuati, le regolarità degli appalti e sub appalti, anche a tutela delle ditte che hanno effettuato materialmente i lavori e che ancora oggi lamentano il pagamento di opere e forniture per circa 6 milioni di euro e che rischiano di fallire” conclude il Presidente del Circolo Pd ‘Aldo Moro’.
 
 
 
 
 

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