Severini: “Non avremmo mai rimosso dall’aula consiliare un messaggio così importante”
di Alessandra Zauli
Dopo la mozione, firmata da tutti i consiglieri dell’opposizione, per ripristinare il ‘posto occupato’ tra le fila dei banchi del Consiglio comunale di Fiumicino e dedicato alle donne vittime di violenza, non si è fatta attendere la risposta del Presidente del Consiglio, Roberto Severini “Non avremmo mai rimosso dall’aula consiliare un messaggio così importante. Semplicemente, quando ci siamo insediati, il ‘posto occupato’, tra le fila dei banchi del Consiglio Comunale, dedicato alle donne vittima di violenza, era completamente vuoto“.
La questione è stata sollevata dalle consigliere dell’opposizione e si riferisce al gesto che la precedente Amministrazione aveva voluto portare in consiglio comunale per ribadire il proprio impegno ed il proprio sdegno contro la violenza di cui sono vittime quasi ogni giorno le donne, ovvero porre su uno scranno dell’Aula consiliare, la maglietta riportante il logo della campagna di sensibilizzazione sociale e contro la violenza sulle donne.
“Siamo da sempre impegnati su questo tema – spiega Federica Cerulli, delegata del Sindaco per il progetto donne in libertà, donne vittime di violenza e politiche di prevenzione negli ambienti scolastici – Questa battaglia non ha colore né appartenenza politica, troviamo la polemica abbastanza pretestuosa. Ci stiamo coordinando con tutte le associazioni presenti sul territorio, che lavorano per prevenire e combattere quella che è ormai una piaga del nostro paese. Ogni 3 giorni una donna è vittima di femminicidio ed a ucciderla è quasi sempre colui che diceva di amarla, ed è grazie al confronto che stiamo avendo proprio con chi ogni giorno, combatte sul campo, che stiamo valutando, decidendo quali iniziative mettere in campo per rendere quel posto occupato”.
In quale modo ce lo spiega l’Assessore Servizi Sociali, Cimiteri e Diritti degli animali, Pari opportunità Monica Picca “Il posto sarà occupato e riempito dalla nostra lotta quotidiana, da iniziative volte all’informazione, dalla prevenzione, dal sostegno, dall’ascolto di chi vive sulla propria pelle e su quella dei propri cari questo abominio”.
“Quel posto – concludono all’unisono, volendo ribadire in modo netto e preciso la propria posizione al riguardo – verrà ripristinato ma oltre ad essere un simbolo diventerà un segno tangibile delle azioni che stiamo portando avanti tutti insieme in difesa delle donne. Stiamo agendo e quindi daremo un volto, una voce, un impegno a quello che altrimenti, seppur per carità importante, ai nostri occhi, rischia di rimanere un simbolo, privo di sostanza e di contenuto”.