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Referendum: gli elettori scelgono la via democratica del dissenso

Russo D’Auria:“bastava stare in mezzo alla gente per intuire costa stesse accadendo. E’ questo il modo di fare, ma i nostri politici, anche quelli locali, non l’hanno ancora capito”

“La gente è andata a votare perché è arrabbiata, perché non arriva a fine mese, perché non ce la fa più. E ringraziamo la Divina Provvidenza che le masse scelgono ancora la via democratica del dissenso”.  E’ l’analisi del dopo-referendum fatta da Mario Russo D’Auria, presidente dell’associazione Progetto Futuro, che prima della tornata referendaria si era esposto prendendo posizione.
“I cittadini trovano la maniera di sfogare la propria insoddisfazione col voto – prosegue Russo D’Auria – ma riescono comunque a non perdere di vista su cosa votano, dando segnali precisi, sapendo cosa scegliere e restando lucidi. E’ stato lanciato un segnale forte ai nostri governanti, anche quelli locali. Non c’era bisogno di essere scienziati per capire dove si stava andando, bastava girare, come faccio io tutti i giorni, in mezzo alla gente, tra la gente”.
“Non è una questione di destra, sinistra o centro, ma è un problema del sistema Italia – ribadisce il presidente dell’associazione Progetto Futuro – e proprio perché la questione è politica in senso generale e non di partito, è chiaro che certamente il segnale va contro le politiche di governo ma è altrettanto chiaro che non va bene che l’opposizione salga sul carro del vincitore strumentalizzando il voto. La gente si è stufata di questo modo di fare, e non vuole vedere medaglie sul petto di nessuno. Vuole soluzioni ai propri problemi” ha concluso Mario Russo D’Auria.

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