Califano:”che questo ennesimo voto contrario sia un campanello d’allarme per l’intero centrodestra, per tornare a un confronto politico sereno, a dibattiti veri e con persone competenti”
“Il risultato del referendum è la controprova che il voto delle ultime amministrative non è stato un fulmine a ciel sereno. Il cielo, per questo centrodestra, è nero e pieno di nuvole tempestose. L’Italia intera, democraticamente, ha deciso di cambiare rotta”. È l’analisi del consigliere comunale del Pd, Michela Califano all’indomani dei risultati referendari che hanno visto Fiumicino, a differenza di molti comuni del Lazio, assestarsi sul trend nazionale.
“Mai come questa volta – sottolinea Califano – sono orgogliosa di essere italiana; e mai come questa volta il grido è chiaro: Berlusconi deve andare a casa. E a sancirlo sono stati proprio quegli italiani che il Governo ha dimenticato, distratto come è a votare leggi ad personam per tutelare il premier e sottacere a scandali e scandalini che hanno svilito il ruolo dell’Italia nel Mondo”.
“Non è una questione di centrodestra o centrosinistra – precisa il consigliere del Pd – il problema è che questo personaggio, non è degno di rappresentare l’Italia, figurarsi di guidarla. Una persona che ha ucciso la politica, utilizzando per i propri interessi il mandato che il popolo italiano gli ha concesso; infangando tutti coloro che in una politica diversa ancora credono”.
“L’auspicio – chiosa – è che questo ennesimo voto contrario sia un campanello d’allarme per l’intero centrodestra, per tornare a un confronto politico sereno, a dibattiti veri e con persone competenti. Basta con le veline catapultate a Montecitorio o nei consigli regionali. La parola d’ordine deve essere democrazia e uguaglianza. Ovunque, anche all’interno del consiglio comunale di Fiumicino”.
“Basta con trucchi e trucchetti a discapito dei cittadini o di una parte politica, solo perché legati da un filo conduttore fantasma che tiene insieme una maggioranza bulgara nei numeri ma debole nelle idee. Si è deciso di uccidere il democratico dibattito e confronto nelle sedi opportune, come il consiglio e le commissioni. Nascondersi dietro un dito non è intelligente. Non ci si riesce più e chi pensa di farlo è sciocco, perché – conclude Michela Califano – tanto viene tanato”.